RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Turista nella nebbia Tanti anni fa, mentre mi trovavo nei pressi di un paesino dell'Essex, una contea dell'Est dell'Inghilterra, appena scesi dall'autobus, non ci volle molto per addentrarmi in una densa nebbia, perdendo così l'orientamento e procurandomi un'inquietudine incredibile. Immaginai che riuscire a scovare una locanda o un B&B non sarebbe stato facile.
Strinsi lo zaino avevo in spalla e mi incamminai verso un basso colle circondato dalla brughiera. Dal nulla, mi apparve un uomo vestito con un elegante abito vittoriano. Dio, quanto era pallido! Inoltre, il suo mantello ondeggiava lieve, dando l'idea di una figura spettrale. Cercai di calmarmi e di non lasciare trasparire il mio turbamento. Approfittando della mia buona padronanza della lingua inglese, abbozzai un timido sorriso e gli domandai un posto dove alloggiare. Egli, per tutta risposta, premendo un dito sulle labbra, mi fece cenno di seguirlo, accompagnandomi in un albergo chiamato Essex, Lex and Fog. Mi voltai per ringraziarlo, ma... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il compleanno di Celestino «Oggi Celestino compie un anno!» mi disse Elisa piena di gioia, tenendo il gatto in braccio e sbaciucchiandogli la testa. Dal PC, misi in pausa un film con il mouse, ed accarezzai quel batuffolo di pelo bianco dagli occhi azzurri che, per tutta risposta, mi fece le fusa, strusciando il musino tra le mie dita. Era un amore, sebbene fosse abbastanza vivace e spericolato.
«Peppe, cosa possiamo regalare al Nordico?» mi chiese la mia sorellina, chiamando il festeggiato con un nomignolo. «Magari una ciotola, altrimenti un gomitolo di lana» le suggerii con banalità. «No, li ha già!» «Che ne dici di un paio di stivali?» proposi scherzoso. «Seh, vabbè!» «Allora un giocattolino.» «Mi è venuta un'idea: a 'sto monellaccio gli regaleremo un piccolo paracadute.» «Un piccolo paracadute?» «Sì, sai perché? Così le prossime volte che salirà sul tetto oppure su un albero, metti che come al suo solito non riuscirà a scendere, gli basterà saltare e tirare la cordicella con la zampetta.»... (continua) ![]() ![]() ![]()
La pazza Agata fissò con attenzione la figura femminile che le si parò davanti: emaciata, con lo sguardo spento e la pelle pallida. I capelli biondi, sporchi e arruffati, le incorniciavano il volto.
«Secondo me sei scappata da un manicomio!» esclamò Agata sogghignando e indietreggiando di diversi metri. L'estranea replicò il gesto in sincronia. «Chi ti ha lasciato entrare?» continuò Agata, mostrando i primi segni di ostilità. «Pazzesco, una pazza in casa mia. Cose da pazzi!» La sua interlocutrice assunse un'aria inquietante, muovendo le labbra senza parlare. «Qual è il tuo problema?» sbraitò Agata agitando le mani. La donna non si impressionò, e persistette a mimarla con precisione. «Puttana schifosa, non ti permetto di scimmiottare! Ti spacco la faccia!» Agata passò all'azione avventandosi verso colei che riteneva una minaccia per colpirla con un cazzotto. Quest'ultima fece lo stesso alzando un pugno, al punto che finirono per scagliarselo a vicenda. In quell'esatto istante, lo specc... (continua) ![]() ![]() ![]()
Snowflakes Notte dell'Immacolata.
Carmine, incupito dalla malinconia, poggiò la fronte sul vetro freddo della finestra che dava sul vialetto, adornato da una fila di alberi imbiancati. «Domattina costruirò un pupazzo di neve vicino a quel lampione» programmò con poco entusiasmo. «Ma senza di lui non è la stessa cosa.» L'infelice ragazzino, si rannicchiò sul davanzale per poi alzare gli occhi verso un cielo scuro e nuvoloso. Proprio in quel frangente, scorse un cristallino di ghiaccio che scendeva giù. Si sentì ispirato per esprimere un desiderio, in quanto lo riteneva magico al pari di una stella cadente. «Vorrei che il nonno faccia pace con papà e possa passare il Natale qui da noi» disse a bassa voce, chiudendo le palpebre. Quando le riaprì, con espressione fiduciosa osservò gli innumerevoli fiocchi di neve che ne seguirono.... (continua) ![]() ![]() ![]()
La tennista L'americana Skyler Patterson, carica di adrenalina per la difficile finale della Mosq Cup, si riscaldava attraverso una serie di esercizi di stretching statico. Era stufa delle domande assillanti dei giornalisti e dei bookmakers che la davano per sfavorita, a differenza della spagnola Carnen Chavez, soprannominata 'La Regina.'
La rivale seduta su una panchina intenta ad allacciarsi le scarpe incrociò il suo sguardo di sfida. Le rispose con un ghigno, e si alzò in piedi. Dopo cinque minuti, le barriere protettive in vetro si chiusero intorno al campo con un rumore secco, isolando dagli ufficiali di gara e dal pubblico. La partita iniziò. Le ragazze strinsero le racchette, pronte a dare spettacolo. All'interno di quell'area, da un macchinario cilindrico di metallo posto al centro, a poco a poco fuoriuscirono da una bocchetta una miriade di fameliche e letali zanzare pantera, grandi quanto noci, in direzione delle avversarie. A quel punto, l'unico modo per interrompere il flusso di ins... (continua) ![]() ![]() ![]()
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