RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
IL MERCANTE DI RICORDI Robert aveva molti amici in vinile , proprio una bella collezione.
La crisi economica si fece più pesante e Robert non se la stava passando affatto bene. Fu costretto a rinunciare a qualcosa per sopravvivere. La scelta cadde proprio sulla sua collezione di dischi in vinile. Non era per niente facile per lui. Era affezionato a quei dischi più di ogni altra cosa. Ogni pezzo era speciale , rappresentava qualcosa per lui. La musica lo aiutava a vivere , la musica lo aiutava a ricordare. A malincuore Robert prese dei grossi scatoloni e , una mattina d'inverno , si mise in piazza insieme agli altri mercanti. Stava nevicando. Non cadeva fitta fitta , ma quella leggera e dolce che ti tiene compagnia. Robert era ben coperto; giaccone e cappello , che lo facevano sembrare più grosso di quanto fosse in realtà. Si avvicinò un cliente. Scrutava I ricordi di Robert , li toccava uno per uno. "Ha una bella collezione" disse. Afferrò un disco : "Freewheelin' Bob Dylan"... (continua) ![]() ![]() ![]()
IL LUNA PARK Quella mattina Robert stava passeggiando per le via della città.
Amava il frastuono mattutino : un grande via vai di auto , uomini in ritardo , donne ben truccate e urlanti mercanti. Un trattore volante passò proprio di lì e fece cadere un volantino. Questo raffigurava un vecchio Luna Park. Sullo sfondo si potevano notare la ruota panoramica , il carrello dei gelati e le montagne russe. Colpito su tutti i fianchi , il volantino stava cadendo , muovendosi a zig zag lungo le lunghe vie ventose. Si fermò proprio sul vetro della macchina di Robert. Non era molto pratico nei parcheggi. Infatti appena vide la sagoma di un foglio , fu preso subito dalla paura di una imminente e salata multa. Fortunatamente non era un foglio rosa , ma era tutto colorato. Pieno di vivaci colori. Robert lesse tutto attentamente , montò in macchina e partì. Attraversò il centro della città , spingendosi verso la periferia. Si trovò davanti un grande cancello. Scese e suonò il campanello. Già era st... (continua) ![]() ![]() ![]()
IL FUTURO La luce era accesa.
Robert, seduto al bordo del suo letto, attendeva. Attendeva qualcosa. Attendeva l'arrivo di qualcuno. Attendeva, aspettava, pensava, rifletteva. Era sera. Le luci nere illuminavano il cielo, ormai coperto di stelle. Stelle bianche, stelle rosa, stelle rosse e stelle verdi. Dal firmamento, Robert poteva scorgere degli elefanti. Elefanti eleganti erano appesi alle stelle, che si muovevano lungo i binari della sera. Ogni tanto si faceva vedere qualche magico poeta. Volteggiavano su lunghi tappeti volanti, sgargianti di dolci rime, verso le più lontane costellazioni, in cerca di Lei. Come viaggiatori senza meta squarciavano la notte, e con le loro rime andavano a colorare altre albe, al di là dell'orizzonte. La tavolozza sempre piena di mille colori: dolci alla panna, grossi alberi, qualche sprizzo di laghetto di montagna ed infine quel tocco di cielo morente. Robert scrutò uno stormo di cicogne. I magici poeti li accompagnavano, silenziosamente, ver... (continua) ![]() ![]() ![]()
LA PIATTAFORMA A LARGO DELLA COSTA LIVORNESE Robert questa volta era nudo , potevano vederlo tutti.
Esposto come il fianco di un pugile. Aveva esplorato in lungo e in largo , ma non si era mai spinto così lontano. Lì vi abitavano i lupi. Questi erano di vari tipi: famelici , interessati , disinteressati.. Pistoleri di pregiudizi e giudici di sentenze mai richieste. Forte di quello che aveva passato , e forte di quello che gli aveva detto sua madre , Robert si mise in viaggio.
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IL VIAGGIO DI MIGNOT Infondo alla 30th strada abitava una vecchia signora.
Aveva un bel giardino , pieno di fiori profumati e di avidi lampioni. Alla porta un'unica barriera per zanzare e uomini e in garage un vecchio tappeto orientale. Una sagoma nera si aggirava da quelle parti. Era ben visibile in quelle luminose notti di primavera. Quelle notti dove la Luna geme dolci suoni come di panna , e i grilli danzano alla pioggia attorno ad un falò. Quelle notti dove i baci sono più dolci e le carezze più amare. Il gatto nero se ne stava spaparanzato sul grande tappeto verde. Fissava la Luna , immaginandosela come un pasticcino. La Luna quella sera passò da lui , da Mignot. Fissava il felino con occhi da pasticcere. Un lampo spaventò Mignot , ma era soltanto la mano della Luna. Era rimasta folgorata dalla bellezza di Mignot. Si nascose dietro delle folte piante , pensando di essere al sicuro. Ma lo era davvero. La Luna non era fredda , era calda , luminosa e piena di lettere. Con la coda dell... (continua) ![]() ![]() ![]()
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