RACCONTI |
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In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
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Componimento elegiaco- Qualche monetina per i tuoi pensieri Durante l’insonnia scorgo lemuri
sulla volta, benchè le noci d’acagiù, dacchè mi sono infatuato a livello liminale di te dalla cintola in su. Le anime vaganti dei visitatori che non riescono a trovare riposo tornano sulla terra per atterrire i vivi come fece l’essere mostruoso che li iugulò o divorò per imperizia a fronte di una corretta replica all’insolubile accezione dell’enigma. Non anelo con la mia supplica che per celare i sentimenti e le tue intenzioni a impulsi forestieri tu corra l’alea nel cader dalla roccia. Solo una monetina per i tuoi pensieri.... (continua) Mirko D. Mastro 26/03/2019 - 17:07 commenti 23 - Numero letture:1352
Carme- la fioritura (…e riveder l’amata Etna lapillare.)
Ci mise del tempo a tollerare quel termine “lapillare”. Poi accettò il compromesso con la sua penna il vecchio taciturno, e tornò a scrivere. L’amore può voler dire aspettare. La giovanissima Fillide prese a scendere in spiaggia ogni giorno sperando di vedere all’orizzonte le navi che le avrebbero riportato l’amato, richiamato alle armi dal dovere della guerra, accorata al pensiero di mai più rivederlo. Ormai certa che il suo Acamante non sarebbe mai più tornato, si lasciò morire di struggimento. Sul finir dell’inverno, nonostante avessero contribuito a tenerlo lontano numerose avarie, fece ritorno l’impavido guerriero. La divinità protettrice degli amori fedeli aveva mutato la giovane in un mandorlo spoglio dai rami vizzi, ma riconoscendola strinse il tronco l’uomo dal rosso cimiero. Pianse disperato e l’albero, come percependo il tocco dell’amato, si ricoprì di impalpabili stami. ° Succede che sei maledettam... (continua) Mirko D. Mastro 07/04/2019 - 19:33 commenti 3 - Numero letture:1121
Carme- sangue di Aci In quella scrittoria di Capo Mulini
l’uomo sembra guardare trasognato oltre la gora i mandorli in fiore. E scrive di una bellissima ninfa del mare e d’un pastorello perdutamente innamorati, e della bile e dell’ardore del ciclope invaghitosi di Galatea. Vistosi respinto, e scoperto che lei gli preferiva un mortale villico, decise di togliere la vita al rivale. La disperazione di lei impietosì gli dei che tramutaron Aci in un fiume ciclico che, riversandosi in mare sarebbe per sempre restato accanto alla sua ninfa. E quel flauto tornò a suonare armonico. ° Si diventa vecchi quando si cessa di sognare... (continua) Mirko D. Mastro 09/04/2019 - 19:37 commenti 13 - Numero letture:1163
Carme- giglio d’acqua (…E quel flauto tornò a suonare armonico.)
Il vecchio taciturno guardò la mano tremolante, e capì. Riprese a scrivere a fatica, lentamente dell’avvenente Mata di incrollabile fede cristiana e comprovata etica. Di lei s’innamorò d’un amor corrisposto un condottiero saraceno, tal Grifone… S’interruppe, posò la penna e rovinò nella sedia a dondolo. Annusò l’aria e udì così prone per un’ultima volta quel canto. Lo trovò un mastro d’ascia di quei luoghi guidato dal dolce miagolio di una gatta nera. L’animale sedeva sui ginocchi dell’uomo, due gocce di rugiada pendevano dai suoi occhi alidi e il primo mattino lumeggiò su due lacrime allo stagno aggrappate al petalo d’una ninfea laconica che le adagiò tra le purezze più intime. ° Vorrei somigliassero a quello stagno gli ultimi giorni Mirko D. Mastro 13/04/2019 - 19:46 commenti 5 - Numero letture:1169
Le gambe titubanti della sedia occupata dalla noia Dopo aver parlato a bassa voce al cassetto
della sua scrivania sotto la finestra aperta sul parco, un’amica lasciò arrivare col vento una virgola del suo bel narrare ricoperta da un impermeabile color della mia matita. Così ho ascoltato il vento cercare la pioggia. La rincorreva oltre le cime bianche, tra i vicoli dei borghi approssimati, lungo la piccola roggia e i corsi d’acqua prorompente, sgorgante da sorgenti ghiacciate, come le mie mani, limpida come gli occhi di chi non teme d’esser giudicato. La cercava, stanco di soffiare, farsi timida pioggerella per potersi addormentare, con lei che sapeva suonare come nessuno mai i tasti del suo pianoforte e tradurli nel perdersi, magari anche solo, nel seguire il volo con i suoi contrasti di un uccellino, lento e poi veloce… lei che aveva mani di cristalli, chicchi gelati, e cuore di zampilli, delicati, come la notte e impetuosi come tempesta. Perché ci si ama così, come tra corde di violoncelli sfregate folleme... (continua) Mirko D. Mastro 15/04/2019 - 19:52 commenti 8 - Numero letture:1276
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