Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Le gambe titubanti della sedia occupata dalla noia Dopo aver parlato a bassa voce al cassetto
della sua scrivania sotto la finestra aperta sul parco, un’amica lasciò arrivare col vento una virgola del suo bel narrare ricoperta da un impermeabile color della mia matita. Così ho ascoltato il vento cercare la pioggia. La rincorreva oltre le cime bianche, tra i vicoli dei borghi approssimati, lungo la piccola roggia e i corsi d’acqua prorompente, sgorgante da sorgenti ghiacciate, come le mie mani, limpida come gli occhi di chi non teme d’esser giudicato. La cercava, stanco di soffiare, farsi timida pioggerella per potersi addormentare, con lei che sapeva suonare come nessuno mai i tasti del suo pianoforte e tradurli nel perdersi, magari anche solo, nel seguire il volo con i suoi contrasti di un uccellino, lento e poi veloce… lei che aveva mani di cristalli, chicchi gelati, e cuore di zampilli, delicati, come la notte e impetuosi come tempesta. Perché ci si ama così, come tra corde di violoncelli sfregate folleme... (continua) Mirko D. Mastro 15/04/2019 - 19:52 commenti 8 - Numero letture:1052
Due ritagli di crepuscolo al posto degli occhi “Un contadino è più vero coi suoi indumenti
di garzato tra i campi, che quando va a Messa la domenica con una sorta di abito da società. Analogamente si può ritenere che dare a un quadro di contadini una sorta di superficie liscia e convenzionale risulti estrinsecazione di falsità. Se un quadro di contadini sa di pancetta, fumo, vapori che si levano dalle patate bollenti non è malsano; se un campo sa di grano maturo o ortaggi va bene”, dalle parole di Van Gogh. Pertanto Vincent dammi un pennello e la tua mano perché io le disegni un sorriso imperituro, affinché l’ultimo raggio di sole ristia sul suo viso. Ora che credo sia assopita sola con il suo sguardo che avrei potuto tratteggiare come custode di due scampoli di notte al posto degli occhi, ma che è così tangibile e vero come la terra che custodisce sotto la vanga le sue zolle sode. Adesso che questi due ritagli di crepuscolo al posto degli occhi sono pennellate d’autore, sfumature leggere, dentro di... (continua) Mirko D. Mastro 07/05/2019 - 21:40 commenti 5 - Numero letture:940
Duetto verde bottiglia Adoro guidare la mia duetto del 75
lungo la panoramica, tutta a curve, quasi sempre deserta ad eccezione del weekend dove nelle ore diurne la strada è battuta da ciclisti che amano le sue dolci linee a cubito. Qualche tornante più su e mi trovo in un piazzale ancor per poco tacito lastricato di sampietrini, a breve animato da ristorantini affacciati sul celeste pallido del mare; ma val la pena di salir tra campi seminati di gomito in gomito ignorando le lancette dell’orologio, limitandomi a contemplare le spiagge dall’alto. Rimanendo sulla strada, godendomi la frescura della mezza collina tra pini marittimi che si stagliano, tigli profumati e le ultime ginestre fiorite, supero campi gialli di grano e bisbigli giungendo a una terrazza naturale che permette d’estender la vista al litorale. Più in basso, non lontano, si intravede un cottage: vengo qui con un giornale dal ’93, ogni terzo sabato del mese. La signora col vestito a fiori incrocia il mio sguardo e ... (continua) Mirko D. Mastro 17/05/2019 - 22:07 commenti 5 - Numero letture:914
L'ira rocka della Tanzia (di Anna C. e Mirko D. M.) Paltroniero DJ passò al rock anni '80
"Ehi, Tanzia... balla. Che c'è, non ti piacciono i Decibel?". Intanto Tancredi con un piede sul portaombrelli da terra puliva il muso a Crice-cretino, come diceva lui per fare rabbia all'Anzina, e canticchiava "Chi sei contessa? -zum pal là "Tu non sei più la stessa". Quando la donna ancora scossa entrò a casa, in una mano la gabbietta del cricetino e per l'altro braccio Tancredi che continuava a cantare della Contessa e zum pappà, aveva la voce roca dal tanto sbraitare. Se ne accorse quando salutò la vicina di pianerottolo che fece le moine all'animaletto "Cretti... mmm cicci bellino di Mariuccia tua". Mirko D. Mastro 29/12/2024 - 06:01 commenti 1 - Numero letture:115
Buongiorno fiaba Rientrando dalla presentazione del suo primo libro il poeta, un insolito silenzio corposo lo avvolse come inchiostro nella sua giacca bigia, e la penna nel taschino gli cominciò a pesare come le vicine nuvole cariche di pioggia.
“A te cara nuova amica, che il tuo nome è sinonimo di misericordia… Dio ne abbia di me!” gli tornò in mente la dedica scritta a una garbata donna dall’accento gradevole. Iniziò a pensare alle volte che l’anima gemella era venuta in suo soccorso, che lo aveva completato. Era benedetto. L’aveva lì celata agli occhi della mente, nel cuore. Ma non c’era giustamente stata con lui in quel giorno, lei che era parte integrante del libro. Lei che nella vita si era creata una famiglia, ed era una sposa felice. “Forse saremo destinati ad incontrarci anche per un attimo… Vivrei con serenità solo un ultimo giorno per quella sensazione di completezza e di appagamento senza ragione” sorrise. “Se ricominciassi a bere quel buco che c’è in mezzo al salotto e che da tro... (continua) Mirko D. Mastro 29/05/2019 - 22:40 commenti 5 - Numero letture:1022
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