Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Omaggio al maestro Collins Finge di dormire mentre fuori piove. Lo so, e la lascio fare.
Ero giovane a quei tempi, lei era come l’alba. Non mi ha mai lasciato. Adesso mi piace sforzarmi di guardare un arcobaleno in bianco e nero per immaginarne i colori. Sembra tutto più bello. …lo sapevo, ti sei svegliata. Avevi promesso che mi avresti lasciato scrivere in prosa, inviolata. Riprendo da Adesso… Adesso mi piace sforzarmi di guardare un arcobaleno, e fotografare come in un film lei con gli occhi. Quando spiove. Mi sento come questo cielo quando elegante e raffinata si veste di pudore, e col caffè appena fatto si appoggia allo scrittoio in sottoveste. Allora mi rifugio in quell’idea di dolce e serena intimità. Sulla sua pelle bianca. …non sei stata onesta, tra questi caratteri neri. Lo hai fatto di nuovo. Che dicevo… oh, sì. Mi sento come dentro cataste di tubi arrugginiti, dimenticati quando elegante e raffinata si veste di pudore, e col caffè appena fatto si appoggia allo scrittoio in sottoveste. Allor... (continua) Mirko D. Mastro 21/03/2020 - 06:08 commenti 10 - Numero letture:911
I fiori della primavera sono i sogni dell’inverno raccontati la mattina L’uomo con sul dito una coccinella della poesia a tema di marzo si lascia scivolare sulle gambe. Ora dorme. La testa ricurva in avanti, nella sfumatura intensa di un’alba che gli pesa sulle spalle.
Il coleottero a piccoli passi torna tra gli alberi sulla tappezzeria. Fino ad ora non era stato molto fortunato. Era uscito di casa per trovare una foglia dove lasciarsi amare da un raggio di sole, non se ne era accorto nessuno. Aveva altre domande, diverse da quelle dell’uomo. Le fronde mormoravano di una coccinella come lei, solo più vorace, dalla livrea arancione e gialla nel grande bosco lontano che aveva tutta l’intenzione di governare da dove lo sguardo può arrivare… fino a capire quanta sia stata la fortuna di esserci. Un’altalena dondolava da sola, si sentiva smarrita. Degli abeti secolari non restava niente, se non il ricordo disegnato nel cielo dai petali dei piccoli fiori. I saggi gufi, le vecchie querce continuavano a morire. Restavano loro, i fiori. Giovani fari capaci di c... (continua) Mirko D. Mastro 23/03/2020 - 06:09 commenti 4 - Numero letture:809
Amanuense 22 marzo 2020
Ora Mirko D. Mastro 29/03/2020 - 07:12 commenti 12 - Numero letture:876
Dominique Noir Mettiti seduto, per favore.
Lettore, approfitterò di pochi tuoi minuti. Il tempo di un caffè -dovrei avere da qualche parte anche dell’orzo- e una sigaretta. Se non fumi, tutto il mio rispetto. Siamo giunti al termine di questo percorso insieme –gli scrittori, quelli veri, la chiamerebbero forse saga- così è mia intenzione ringraziarti per la pazienza avuta. E la costanza. In cuor mio la speranza di averti lasciato qualcosa. Se il manoscritto diverrà mai un libro, il progetto prevede che una specie di sovraccoperta interamente bianca dopo qualche volteggio insieme ai miei sogni scenda piano come un aeroplanino di carta ad avvolgere con le sue alette quattro romanzi. In copertina a caratteri un poco sbiaditi stile retrò il titolo color grigio fumo di Londra, Il Tomo. In quarta di copertina l’intitolazione dei quattro libri in brossura, nell’ordine… in passato vi portai insieme a me all'interno di Reprobi Angelus dove vi narrai quel che accadde in sette delle dieci Stanze; per poi ... (continua) Mirko D. Mastro 14/04/2021 - 18:03 commenti 12 - Numero letture:800
La siepe rossa Come ogni giorno verso l’ora di pranzo esce dal cancello e, costeggiando la siepe rossa fino in fondo alla stradina, raggiunge la cassetta della posta. Di solito si stiracchia prima di aprirla, poi se ci sono dentro bollette sbuffa solo un po’. Se invece è vuota, sbuffa solo un po’. E rientra con passo svelto come se avesse da fare.
Oggi ci ha trovato una lettera, e sbuffa giusto quel po’ per darsi sempre lo stesso tono. Su scritto il suo indirizzo, e a inchiostro rosso “ rispedita al mittente”. Rincasa e appende all’attaccapanni il domino per il cappuccio, ma dalla parte bianca. Esce dall’abito elegante, che quando lo guarda è come se guardasse il volto di una donna… quell’impressione di entrare nel sogno di un altro. Qualcuno lo chiama illusionista, altri trattenendo una lacrima. Alla scrivania si accende una sigaretta, un fusto con un incendio ad una estremità e uno sciocco dall’altra. Non trova il tagliacarte, e senza sbuffare apre in qualche modo la lettera. Origlio da so... (continua) Mirko D. Mastro 22/04/2020 - 08:03 commenti 9 - Numero letture:875
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