RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



…ancora spiccioli

<<Sei stato un bambino solo, chiuso, timido e un'adolescente che soffriva ad ogni respiro. Come del resto lo sono stata anch’io. Poi un uomo solo. Infine padre. Poeta e padre… con il tuo cappotto di sofferenza, di bellezza, cortesia e di amore per la vita. C'è tanto rispetto nel tuo scrivere>>.

Quale è stata la domanda? Posta a chi? E da chi?! E aggiungerei anche Dove…, sempre che mi concediate un po’ della vostra pazienza.
A un tavolino tra Piazza De’Celestini e quel Caffè di via Po che fece da retrobottega e vetrina a Giovanni Prati e a un numero imprecisato di sue poesie, da dietro l’orlo di feltro della cloche cream lei soffia sulla tazza. Ha ordinato un cappuccio. Potrebbe tranquillamente essere l’interlocutrice di quel Lucio, cantautore, che sosteneva che alle donne non piacciono le domande.
Se ne sarebbero sentite delle belle.
<<Che si dice sotto quel tuo cappello da pensatore?>>.
<Da fumo, quante volte te lo devo spiegare: lo indossava anch... (continua)


Mirko D. Mastro 11/06/2022 - 06:25
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L’autore del Tomo 6:10

nolite facere immunda


cap VI- Leggère tra le rive

Dalla mia casa col cancello di ferro, battuto e chiuso sull’orizzonte, tra il chilometro 13 e la locanda Della Cannella, mentre mi accendo la penultima sigaretta del pacchetto e annuso inebriato l’incarto di quel che resta della scorta di wafer, guardo dal terrazzo il povero Edgar che semina campi e solo campi di zenzero con l’autocertificazione sul cruscotto del trattore accanto a un panino con cipolle e formaggio nella schiscetta di metallo. Che qui chiamano “pojemnik”.
E al pensiero di infilare guanti e maschera, sarei tentato di smettere di fumare. Senza prendermi sul serio sorrido, magari prima o poi…
Ecco fermarsi dopo il guado una volante dei ghisa, da queste parti solo Policja. Il ragazzotto in divisa al terzo passo nell’appezzamento ha i mocassini pesanti per il fango della pioggerella dei giorni scorsi. Dopo avergli mostrato coll’indice la cascina oltre le foglie di cannella se ne va inveendo, e l’uomo con la c... (continua)


Mirko D. Mastro 11/03/2023 - 19:28
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Se un corvo si posasse tra il cuore e la notte…

Sulla tua pelle
il sole
chiude gli occhi,
lasciando alle stelle
rarità.
Tra quel muro dove ti presero la vita e la schiena, tengo le
ali raccolte, ancora sporche del tuo sangue. Un corvo alle volte
indica al vero amore la strada, ripulisce le ali con occhi di pietà.


-i primi ringraziamenti vanno alle autrici e amiche Margherita Pisano e Anna Cenni per l'ispirazione... (continua)


Mirko D. Mastro 01/07/2022 - 07:06
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La maledizione dell’aquilone (I)

Si narra che fluisse come acqua, di cuore puro e neutra anima
fino a che per mano delle naiadi Acredine e Basica cadde vittima
di stizza della dea Marica, gelosa dell’amore di Aquilone per lei.
Invocò su loro un orripilante anatema: confinò Ninfa nella torre degli Alisei,
e legò Aquilone a un filo di voce. Se Ninfa fosse riuscita mai a fuggire con qualche astutezza,
entrando in contatto con l’aria e confondendosi con essa avrebbe perso di purezza.

Si dice che sulle sponde del Treja nelle giornate di solleone, quando
il cielo sereno fin giù nel sottobosco rende azzurra ogni pervinca colando
su tappeti di anemoni, tra i non ti scordar di me che bordano le andane strette
girandoli una fanciulla; e che s’odano i di lei bisbigli salir ai filari tra le felci con le bianche egrette.
Così, intendo farmi trovare pronto a partire prima che la prossima ora rintocchi:
recluterò quante più matite, ciascheduna ben temperata, così da non avere intoppi.
Come ogni viandante della mia sp... (continua)


Mirko D. Mastro 07/07/2022 - 07:27
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f.a.t.a.

Il tepore del Fuoco si adagia, imbarazzato
sulle tue forme.
Lui, elemento vivificatore. Il principio della vita che scaturisce da tale tempra mondatrice, ora, così in te dorme.
La percezione del tuo respiro, da asserire cosmico, dentro le nadi calma la mente. Dandomi pace.
Una coscienza d’equilibrio e centralità seda il mio
piglio contumace,
fa sì che prana pervada il mio essere. Rende a me un poco meno intangibile il tuo soffio vitale.
Ammansisce l’afrore, intanto l’Aria diviene via via più debole. E ti fa da guanciale.
La Terra si addolcisce,
materia primordiale, e muta in giaciglio.
Domani con l’aurora aprirai le porte del giorno. Ospiterai, nutrirai ancor la mia vita con ogni tuo piccolo dettaglio.
Nulla mi attrae più dell’aurora, ma il mio destino
è dimorare sul fondale, fin quasi nelle profondità
di tritone nel suono di un corno di conchiglia, dove
i confini restano ancora da scoprire.
L’Acqua ti lambisce la schiena, e mi ha promesso
il mare che mi porterà dent... (continua)

Mirko D. Mastro 11/07/2022 - 07:31
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