Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Autore |
Isocronismo 2.0- nei successivi 16,5” (rimangono 1’ 6”) Qualcheduno rammenta Regolo che di regola regolava regolarmente la pendola?
Mirko D. Mastro 17/06/2024 - 15:43 commenti 2 - Numero letture:161
Isocronismo 2.0- altri 16,5” (ne restano 49,5) Ristorante “la Pendola” da Regolo, regolarmente aperto con prezzi regolari
Venivo in questo ristoro ai tempi che Berta filava, Mirko D. Mastro 19/06/2024 - 13:15 commenti 1 - Numero letture:145
Isocronismo 2.0- successivi 16,5” (solo altri 16,5”) Gocce di pianto di Fedora per il copulare impenitente di Teodoro con Isabella
Non appena seppi che quell’arpia della madre Mirko D. Mastro 23/06/2024 - 18:03 commenti 1 - Numero letture:123
Isocronismo 2.0- nei restanti 16,5” (tempo scaduto) Fu eletto Primo primo cittadino per l’attitudine
a separare il grano dal loglio nell’educazione dei minuzzoli, come da consumato sindacalista. Vinse facile contro Raniero che pensava di dar da bere alle rane, Cassiano incline a cambiar casacca ed Erberto suo cugino, noto arrivista, separato e popolare per dar l’erba trastulla e incapace di dividere il grano dalla zizzania. Da quando diede la birra ai tre, cominciò a dare il calcio dell’asino e smise di dirla in rima. Addirittura si impegnò a dar nel naso al Raniero tornato alla sua drogheria, per anni suo compare dandogli la baia; diede persino lo sbruffo all’Erberto per fargli dar le mele se non avesse pagato la mazzetta per un piatto di lenticchie. Una sera fece venire a “la Pendola” Cassiano per far dir dal meschino a nuora perché suocera intenda: si lamentò col chef de rang per due forfecchie nel piatto, deciso ad insegnare ai gatti a rampicare. Quel giorno a pranzo Primo prima domandò all’oste se ha buon vi... (continua) Mirko D. Mastro 25/06/2024 - 06:27 commenti 0 - Numero letture:134
Yakamoz Dove vòlta il cielo a oriente di Eden, nelle Terre di Nod, Caino uccise Abele quando le acacie si fan rosso-brune dei loro frutti coriacei.
Per quella sorella, Avvan. Resta fermo come il vento sull’acacia, a legger nel sasso di sorore da stele senza epigrafe “là c'ero anch'io, un ago con il peso della sua cruna. Lei tremava come una foglia, e chi avrebbe dovuto prendersene cura in quel mentre finì col desiderare quella foglia” Andava fatto nonostante la luna, sembrano voler dire le sopracciglia corrucciate in due rughe coriacee.
Mirko D. Mastro 27/06/2024 - 05:03 commenti 1 - Numero letture:137
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