Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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IL FURTO DEL VOLUME NUMERO 5 Biblioteca di Beverly.
Edificio antico, non lussuoso che fa da contrasto con le villette nuove e curate intorno. Ho detto “non lussuoso”, ma di certo questo non significa che non fosse bello: la parete di legno di quercia, molto elegante e ancora ben curata nonostante il tempo, i fiori di accoglienza all'entrata e un classico, ma non scontato cartello, con la scritta "chiuso o aperto". Nessuno si sarebbe mai aspettato che accadesse quel fatto, non qui, non a Beverly. Era la mattina del 27 Agosto, ore 7 e 13 minuti. Il paesino dormiva ancora sotto la coperta stellata del cielo e il sole stava per dare il benvenuto alla nuova giornata. Ad un tratto, un rumore simile allo scoppiettio di un fuoco d’artificio interruppe il silenzio. Interruppe ogni cosa. Veniva dalla biblioteca. 2457 abitanti dormivano, ma uno no. Tutti potevano essere i sospettati, sicuramente c’era un colpevole, sicuramente c’era stato un atto di vandalismo, ma i ... (continua) Eleonora Bassi 10/04/2020 - 20:46 commenti 0 - Numero letture:754
RICORDI FUGGITIVI “è come se i ricordi fossero nascosti sotto il letto…”
Me lo ripeteva spesso la mamma, me lo ripeteva così tante volte che per me ormai questa frase non aveva più un senso, ma la utilizzavo normalmente come un semplice slogan. Mi chiamo Austin, Austin Pucklive. Sono un ragazzo di sedici anni, vado male a scuola, esco con i miei amici e conduco la normale vita di un adolescente, o forse dovrei dire conducevo… Non so perchè sto per raccontarvi quello che mi è successo la scorsa notte, ma ho comunque deciso di farlo, per giustificarmi o meglio, per sfogarmi con qualcuno, magari più intelligente di me. Eleonora Bassi 15/03/2020 - 20:58 commenti 2 - Numero letture:768
LE MASCHERE Era notte. Una notte fonda, ma piacevole.
Le stelle illuminavano il cielo e io, da quello scomodo sedile del treno mi divertivo ad osservare le costellazioni. Le riconoscevo tutte: orsa maggiore, piccolo carro, leone, toro… Per me il cielo era come un disegno, pieno di colori e nuove immagini da scoprire. Mi stavo dirigendo verso la casa di una psicologa sotto consiglio dei miei genitori. Ero vittima di bullismo, un male che mi aveva distrutto la mente,, perchè certe volte crea più dolore di un calcio violento. Il treno spesso barcollava e mi faceva sobbalzare sul sedile. Eravamo pochi viaggiatori: due uomini, sulla quarantina, alla mia sinistra, e tre donne belle e giovani davanti a me. Mi stavo per addormentare quando sentii la voce metallica del capotreno pronunciare: “Fermata due, Lecco”. La mia mente si illuminò: dovevo scendere. Una strada all’apparenza deserta si presentava davanti ai miei occhi. Mi accorsi che una nebbia fitta mi invadeva... (continua) Eleonora Bassi 24/03/2020 - 20:30 commenti 4 - Numero letture:836
CADUTA LIBERA CADUTA LIBERA
Ogni pezzo era ormai sistemato, anzi, ne mancava solo uno. La signora Marley indossava la solita vestaglia di velluto bianco, nitido e piacevole al tatto allo stesso tempo. Erano le 5.43, suo marito sarebbe arrivato tra soli 7 minuti. Il grande pianoforte risplendeva tra le antiche mure della casa, la villa Aje. Era un posto davvero magnifico, ma che col tempo aveva perso tutto il suo fascino: le mura ormai crepate, la porta vecchia e cigolante… solo una cosa era rimasta al suo solito ordine, solo una cosa affascinava i passanti curiosi di sapere chi ci abitava: era il giardino. Era davvero magnifico: le rose appena fiorite ti accompagnavano all'entrata, l’edera ricopriva le scale, gli alberi con i loro germogli davano luce alle tenebre del palazzo e qualche fontana zampillante faceva cadere le gocce d’acqua che formavano un arcobaleno risplendendo alla luce del sole. La signora Marley era però una donna triste e sola, da quando suo marito era scappato d... (continua) Eleonora Bassi 30/03/2020 - 10:22 commenti 1 - Numero letture:764
IL FUNAMBOLO Il signor Clifford si trovava sulla sua fune: i piedi uno sopra l’altro, le braccia distese e un bastone per l’equilibrio.
Un mucchio di persone lo osservava mentre si muoveva nel cielo di Alley: c’era chi aveva un nodo alla gola e chi era entusiasta. Respiri e silenzio riecheggiavano nell’aria. Passava poi qualche secondo, poi un passo, corto ma decisivo. Nessuno sapeva quello che provava il signor Clifford, nessuno osava dire nulla. Molte voci giravano sul suo conto: chi diceva che aveva ucciso la moglie e che si era poi trasferito qui, ad Alley; chi invece lo vedeva come un brav’uomo che era semplicemente vedovo… tutti erano sicuri però che egli non avesse una moglie. Alle prime luci dell’alba, quando ancora tutta Alley dormiva, lui si svegliava, andava a prendere il pane, poi si rinchiudeva in casa e ci rimaneva per tutto il resto della giornata. Solo quando la notte stava per calare su Alley lui e la sua squadra appendevano la fune alle case, si ... (continua) Eleonora Bassi 04/04/2020 - 17:54 commenti 0 - Numero letture:773
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