Parole in libertà
RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
||
Autore |
Il Re Girasole (remake) Il sole cede il passo al buio della notte per valorizzare poi la luce che, dall'alba a sera, dona forme e colori nel suo apparente vagare.
E si riempie la terra di esistenza, di vita, a momenti gioiosa o cupa, felice o triste ma necessaria al percorso infinito dell'essere. Solo il girasole, tra i tanti vigorosi steli di un verdeggiante prato, sempre inchinato al sole, sembra un eterno punto interrogativo: -Che ci fai tu sole in cielo? Dimmi: che fai? "E tu proprio me lo chiedi? Lo dovresti sapere! Non mi segui in ogni momento della tua vita?" -Ma io mi accerto che tu non te ne vada altrove! E mi domando spesso cosa sarebbe di me se non ci fossi più. "Cosa succederebbe, chiedi, se io mi spegnessi e tu non potresti più seguirmi? La vita esisterebbe ugualmente! Ma solo in modo diverso! E tu la smetteresti di seguire in ogni istante uno che nemmeno conosci! E diventeresti magari dritto come un fuso con una splendida corona in testa: come un Re. Ecco, tu potresti essere... (continua) Ernesto D’Onise 27/03/2022 - 00:18 commenti 15 - Numero letture:550
La festa dei papà Oggi è festa per me.Sono un papà
e naturalmente anche nonno e due volte bisnonno. Prima che i figli si sposassero in questa giornata avevo la casa piena di persone ed era una gioia sopportarle tutte. Ma oggi no. Sono giunto al capolinea: devo accogliere i miei figli, i miei nipoti, i mariti delle figlie, le mogli dei miei figli; tutti con prole! E chi ha detto che oggi non si fanno più figli, venga un poco a casa mia: della gioia degli auguri s’è persa la goduria. E quando arrivano poi i pronipoti senti: bimbi che fanno la cacca e vanno cambiati, altri che piangono perché vogliono stare in giardino e, infine, immaginate voi: capricci, dita nelle torte, bicchieri frantumati… E meno male che sono stato previdente ad assumere inservienti per farmi aiutare. Pazienti e professionali sanno come gestire il tutto. Ho preteso pranzassero con noi allo stesso tavolo. Educati come sono hanno chiesto: a quale dei tre tavoli? Meno male che non mi chiamo Giuseppe!!!... (continua) Ernesto D’Onise 19/03/2023 - 12:34 commenti 5 - Numero letture:370
Il mio cuore fa i capricci. Tempo fa un aquilone, felice al soffio del vento, pareva dirmi d’afferrare l'estremità del suo pendente filo di lana e di annodarlo al dito per andare con lui libero e senza meta.
E volando insieme, ci fermammo un giorno a casa della Bellezza per un attimo che bastò ad innamorarmene. Da allora, alzando lo sguardo appena fuori dall’uscio di casa, mi sono sembrati tanti e tantissimi aquiloni quei brandelli di cielo azzurro che comparivano, con il tempo incerto, fra le nuvole compiacenti a cedere lo spazio necessario ad azzurre finestre sull'infinito. Finchè le mie dieci dita, ognuna legata al suo aquilone, non cominciarono un giorno il viaggio verso il cielo e da lontano a salutare i miei girasoli, le margherite mie e gli amori terreni e cocenti come sogni arditi. E' così che il mio cuore se ne vuole andare: raggiungere uno di quei brandelli di cielo, affacciarsi ad una finestra azzurra fra le nuvole e precipitare nello spazio infinito con tutti i suoi aquiloni. Pare sia questo il... (continua) Ernesto D’Onise 04/03/2022 - 20:11 commenti 10 - Numero letture:527
SFIORARE LA MORTE Avevo sete.
Sebbene fosse tardi, mi fermai al primo bar che incontrai dalle parti di Calvano. Vidi subito la ragazza: aveva un fascino prepotente oltre che il seno. Sicchè, quando mi chiese se potevo offrirle qualche spicciolo per l’autobus, vista l’ora tarda ma non mosso da spirito di altruismo, mi offrii di accompagnarla. Mi sorprese che la piacente e giovane ragazza non se lo facesse ripetere due volte. Ma non ragionavo più e la imbarcai in auto. Non si fece condurre a casa sua ma in pineta, quella di Calvano. Su una zolla di terra, ad una ventina di passi dall’entrata a sinistra e sotto quattro o cinque alberi che quasi la nascondono alla vista, fui condotto ad una casupola abbandonata: aveva una sola porticina d’entrata come fosse una specie di “cabina” di quelle che servono l’ENEL o l’acquedotto. Ce ne sono tante anche lungo la statale che da Calvano conduce verso Marcise ed in genere vengono usate dalle prostitute della zona. Era tardi per pensare: ormai ragionava per... (continua) Ernesto D’Onise 30/01/2022 - 13:50 commenti 11 - Numero letture:617
Ancora una poesia Ancora una poesia
E quando Dio verrà sulla terra a chiudere tutto (in ricordo di Ernest Hemingway)... (continua) Ernesto D’Onise 25/09/2021 - 20:16 commenti 14 - Numero letture:647
|
|||||||||||||||||