Alcuni dormivano in quella notte,altri studiavano per l'esame del giorno dopo,altri facevano l'amore in quelle stanze riscaldate da speranze e sogni.Vent'anni di ingenuità,di allegria,di sogni e progetti.Ad un tratto la terra tremò:lui tentò di scappare,ma non fece in tempo.In un batter d'occhio,la sua casa crollò,e vi rimase imprigionato.Mentre era sommerso da quel cumulo di macerie pensava al suo grande avvenire,ormai distrutto;alla sua famiglia,che non avrebbe più rivisto,a quante esperienze avrebbe ancora dovuto fare.E poi pensava a lei,che non avrebbe più potuto amare,che con il tempo se ne sarebbe fatta una ragione e avrebbe ricominciato a vivere.
Lei lo chiamò.Il telefono era spento.
Capì che era arrivata la fine.Mentre correva verso casa sua,lui stava smettendo di respirare.In quella notte del 6 Aprile,lui aveva perso la vita.
Lei lo chiamò.Il telefono era spento.
Capì che era arrivata la fine.Mentre correva verso casa sua,lui stava smettendo di respirare.In quella notte del 6 Aprile,lui aveva perso la vita.
Racconto scritto il 12/06/2010 - 19:45
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