La rondine del silenzio, vetrificata e sabbiata,
tornò a volare tra gli specchi, avanti ed indietro,
come un rimbalzo, come un pipistrello
che aspetta il punto limite dello spazio
per poi invertire la rotta.
La rondine si sentiva brutta e quando si
vedeva da vicino scappava, ma in ogni volo,
accorgendosi del proprio aspetto, soffriva,
vedendosi poco desiderabile a chiunque,
in fronte ad uno specchio che solo lei vedeva.
Un girasole nella stanza la seguiva nei
movimenti ritmici, ed al contempo
lasciava cadere la semenza.
La rondine si sentiva ammirata e per la prima
volta sentiva di avere gli occhi addosso.
Il girasole infine, una volta stanco e spoglio
di semi chinò la testa e si arrese,
come chi ha vissuto facendo quel
che la natura poteva aspettarsi da lui,
riprodursi e morire.
Il silenzio di un amore impossibile, una rondine
non può amare a tal punto un girasole da
lasciarsi morire affamata con il cibo nel becco.
Ma la rondine sentendosi amata non si sentì
più sola e prese davvero i chicchi nel becco.
E non li mangiò, ed uno ad uno con calma
e decisione chiaramente femminile li piantò.
Il girasole spoglio rinacque forse per
riconoscenza e la rondine, assistendo
a quel miracolo impattò distratta per l' emozione
in uno specchio con il becco,
infrangendolo e ferendosi.
In quell' attimo di schegge splendenti venate
di sangue non si udì frastuono, e così i nuovi
e teneri germogli di girasole nacquero nel
silenzio, forse crebbero per riconoscenza
ed alla rondine che beccava un chicco non
fu addebitato un furto, bensì un bacio.
Un bacio per ogni chicco sottratto,
e quanti baci silenziosi per ogni girasole
nato nel silenzio e cresciuto per la voglia
di baci; e non per quella di riprodursi.
Le rondini poi lasciano gli ultimi chicchi
disponibili di ogni girasole alla terra.
Rinunciando infine, nella reciproca vecchiaia,
ad un ultimo consolante bacio affinché
le piccole rondinelle
possano avere un futuro, ed in futuro,
baciare un girasole all' aperto,
dove nessuna rondine possa vedersi
brutta in uno specchio,
baciando e nutrendosi senza complessi
deliri allo specchio, tristi e silenziosi.
I girasoli amano inamovibili.
Le rondini amano e volano.
I figli vogliono capire come un girasole
possa amare una cicogna o un cavolo.
E le rondini imbeccano i figli con chicchi
d' amore esclusivo e perpetuo.
E tutti dormono tranquilli.
Non ci saranno più rondini con il peso
della sabbia incollata alle ali.
E neppure rondini brutte.
Le rondini son belle.
E mentre le rondini ed i girasoli si baciano
specchiandosi nella penombra, capiterà
che un seme cada,
sotterrato da una rondine
che sa come nutrirsi.
tornò a volare tra gli specchi, avanti ed indietro,
come un rimbalzo, come un pipistrello
che aspetta il punto limite dello spazio
per poi invertire la rotta.
La rondine si sentiva brutta e quando si
vedeva da vicino scappava, ma in ogni volo,
accorgendosi del proprio aspetto, soffriva,
vedendosi poco desiderabile a chiunque,
in fronte ad uno specchio che solo lei vedeva.
Un girasole nella stanza la seguiva nei
movimenti ritmici, ed al contempo
lasciava cadere la semenza.
La rondine si sentiva ammirata e per la prima
volta sentiva di avere gli occhi addosso.
Il girasole infine, una volta stanco e spoglio
di semi chinò la testa e si arrese,
come chi ha vissuto facendo quel
che la natura poteva aspettarsi da lui,
riprodursi e morire.
Il silenzio di un amore impossibile, una rondine
non può amare a tal punto un girasole da
lasciarsi morire affamata con il cibo nel becco.
Ma la rondine sentendosi amata non si sentì
più sola e prese davvero i chicchi nel becco.
E non li mangiò, ed uno ad uno con calma
e decisione chiaramente femminile li piantò.
Il girasole spoglio rinacque forse per
riconoscenza e la rondine, assistendo
a quel miracolo impattò distratta per l' emozione
in uno specchio con il becco,
infrangendolo e ferendosi.
In quell' attimo di schegge splendenti venate
di sangue non si udì frastuono, e così i nuovi
e teneri germogli di girasole nacquero nel
silenzio, forse crebbero per riconoscenza
ed alla rondine che beccava un chicco non
fu addebitato un furto, bensì un bacio.
Un bacio per ogni chicco sottratto,
e quanti baci silenziosi per ogni girasole
nato nel silenzio e cresciuto per la voglia
di baci; e non per quella di riprodursi.
Le rondini poi lasciano gli ultimi chicchi
disponibili di ogni girasole alla terra.
Rinunciando infine, nella reciproca vecchiaia,
ad un ultimo consolante bacio affinché
le piccole rondinelle
possano avere un futuro, ed in futuro,
baciare un girasole all' aperto,
dove nessuna rondine possa vedersi
brutta in uno specchio,
baciando e nutrendosi senza complessi
deliri allo specchio, tristi e silenziosi.
I girasoli amano inamovibili.
Le rondini amano e volano.
I figli vogliono capire come un girasole
possa amare una cicogna o un cavolo.
E le rondini imbeccano i figli con chicchi
d' amore esclusivo e perpetuo.
E tutti dormono tranquilli.
Non ci saranno più rondini con il peso
della sabbia incollata alle ali.
E neppure rondini brutte.
Le rondini son belle.
E mentre le rondini ed i girasoli si baciano
specchiandosi nella penombra, capiterà
che un seme cada,
sotterrato da una rondine
che sa come nutrirsi.
Racconto scritto il 21/08/2011 - 21:33
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