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Un film senza titolo

Dinanzi a me scorrono spietati filmati, prodotti da spudorati registi. Il sangue mi pulsa nelle tempie e il cuore mi galoppa in petto ad un ritmo incalzante. Non è un ritmo crescente che conduce ad un eccelso exploit di suoni. Non è una musica soave dove le note giungendo in cima, ammirano estasiati, un cielo colorato da fuochi pirotecnici. Non è un epilogo gioioso e rigenerante. E' un inneggiare alla devastazione, allo sfacelo. La gente tace. Diritti calpestati. Corpi oltraggiati. Due realtà parallele e un unico film ancora senza titolo. Adulti e bambini lungo strade asfaltate e senza riparo. Sulle rotaie. Dietro ad un filo spinato o ad un muro. Manganellate e colpi inferti su corpi già dilaniati dal dolore. Raffiche di insulti contro un nemico, un tuo simile, colpevole di essersi ammalato troppo di speranza. La cinepresa riprende scene strazianti. Tanta speranza mista a rassegnazione e ancora banchetti, fasti e privilegi. Spietati avvoltoi attendono, che vengano loro serviti lauti pasti su piatti di dolore. Ricche portate di esseri umani. Tutt'intorno non una vista sul mare o sul lago, ma paesaggi minati e distrutti dall'ingordigia. In cielo, al posto degli aquiloni, miriadi di famelici rapaci attendono che il pranzo venga loro servito. Chi banchetta con umani e chi con animali. Quale la differenza? Selvaggina... Miriadi di cacciatori vanno in cerca di prede. Un mostruoso segugio, dal fiuto infallibile, mostra fiero fra le fauci brandelli di resti umani. Si brinda e si festeggia. Tutto va bene. I massacri continuano. Fame e sete aumentano. Acqua e viveri abbondano sui tavoli del potere. Intanto il declino cresce fra indifferenza e applausi. Nessuna coscienza. Nessuna preghiera. Solo finte lacrime su volti mascherati. Scene di orrore. Immensi deserti di sabbia. Nessuna oasi, ma solo miraggi. I predoni con le loro carovane, raccolgono corpi inermi che soccombono alla ricerca di un'oasi. Ovunque si brinda fra fasti e sollazzi. Giù all'inferno la gente muore, ma occhi avvezzi e convertiti al dolore, non vedono. Continuano a proiettare film già visti e surreali. Discordia e semi di zizzania arati e coltivati. Squallide performance di un bizzarro artista che dipinge una realtà distorta. Intanto che un tacito consenso dispensa tessere di adesione agli adepti, adulti e bambini piangono e muoiono non potendo mai nulla pretendere...
Giovanna Balsamo



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Racconto scritto il 11/05/2016 - 19:48
Da Giovanna Balsamo
Letta n.1165 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Quasi una visione. Immagini che arrivano. Bravissima.

Sabry L. 11/05/2016 - 23:54

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Molto bello, mi piace il tuo modo di scrivere. Davvero brava
Aspetto tuoi nuovo scritti volentieri
Nadia
5*

Nadia Sonzini 11/05/2016 - 21:33

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