Ore 9 e 30 arrivo in località: Scivu
Mare stupendo.
Posizioniamo gli ombrelloni, ci mettiamo in libertà e poi “bagno”
Mattinata splendida all’insegna di bagni e sole.
Ore 13 si mangia all’ombra degli ombrelloni: insalata, pane e formaggio.
Ore 14 e 30 leggo il quotidiano, mio marito si posiziona per pennichella.
Finito di leggere provo a dormire, non ci riesco: osservo.
In spiaggia gli ombrelloni si possono contare, un bimbo dalla riva lancia la sua cannetta.
Maligna: mi chiedo se pescherà il capezzolo di una tardona che sta di fronte a lui, poppe al vento.
Considerazione: con l’età si diventa coraggiosi, magari a vent’anni quando poteva mostrarle con orgoglio; la signora era meno generosa.
Arriva una coppia di giovani ragazzi, lei costume blu: le conto quattro tatuaggi; un fiore di una non specificata specie nel fondo schiena, altri tre, non meglio identificati nelle braccia. Si guarda attorno, giusto il tempo per accertarsi di essere guardata; poi sculettando chiappe al vento, va a tastare l’acqua con i piedi e lancia “urletto” infreddolito (ci sono la bellezza di trenta gradi), l’acqua è caldissima. Lui, il ragazzo, è slanciato, magrissimo, ciuffo di capelli sull’attenti: non glieli scompiglierebbe neppure il più forte maestrale “miracoli della gelatina” si prendono per mano e vanno a passeggiare sul lungo mare. Quando fanno ritorno lei ha tolto il reggiseno.
<<Oh! Il bambino ha pescato un pesciolino.>> Qualche metro più in là, signora con capelli corti, biondo ossigenato, occhialoni da sole, costume tigrato su corpo scattante e super abbronzato, gesticola in modo esagerato e si lamenta: a ragione; delle cicche sulla sabbia.
Mio marito russa.
Il mare è di un azzurro stupendo, increspato appena, da qualche piccola onda, c’è un leggero venticello che rende molto piacevole la giornata, tre ragazzini giocano a bocce accanto alla riva: ogni tanto lanciano occhiate furtive verso la ragazza dal costume blu; che ha tolto il reggiseno.
Due bambine con un gommoncino, si fanno cullare dalle onde leggere. Il bambino che pescava ha lasciato momentaneamente la canna e si è unito a loro.
La signora dal costume tigrato è entrata in acqua, ha con sé gli occhiali da sole, fa ritorno all’ombrellone e con un telo cerca di fare una specie di tenda: annodandolo proprio all’ombrellone; traffica per un po’ poi si arrende.
Mio marito si sveglia, si accomoda l’asciugamano a mo’di cuscino, due minuti: riprende a russare.
La ragazza dal costume blu ha rimesso il reggiseno. Il suo ragazzo indossa un pinocchietto variopinto: ora lo arrotola su, sopra le ginocchia, si prendono la mano, altra passeggiata; lei riprende a sculettare.
Alla mia sinistra conto sei ombrelloni: due a fiori, uno verde, uno blu e due arancioni; uno ha le righe. Poco più in là, c’è un piccolo chiosco con alcune sdraio e ombrelloni a pagamento, più qualche pedalò: ci sono solo due persone; forse i proprietari. La crisi si fa sentire anche in spiaggia. Di passaggio, una coppia: lui è magro, calvo, porta a spalla l’ombrellone, lei, quasi anoressica: indossa una sahariana corta e bianca, mangia un gelato; quando andiamo via, "lo compro anch’io".
Il mare continua a essere stupendo. Oggi il venticello che arriva sotto l’ombrellone non mi infastidisce: sto da Dio.
All’orizzonte, sulla sinistra, una barca a vela. I tre ragazzi delle bocce, giocano in acqua. Sempre in acqua, un papà tiene la sua bimba col salvagente: molto carina! Le due bambine col gommoncino e il bimbo che pescava, giocano ancora in acqua, ogni tanto lanciano dei gridolini acuti.
Mio marito dorme ancora. la signora dal costume tigrato, sonnecchia sotto l’ombrellone: porta sempre gli occhiali da sole.
A star seduta a scrivere mi è venuto mal di schiena. Ora mi metto giù e provo a dormire: sempre se ci riesco. Il mare è proprio una cartolina.
Mio marito? … Russa ancora.
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dormire qualche momentino anche in spiaggia, all'ombra naturalmente. c'è così tanto spazio e tranquillità: qui non è affollato come Rimini. ciao
Ciao Claretta, dolce sera!