Non nuda ma vestita dell'odio
quel giorno di Luglio
apocalittico
crudo
quel giorno del mondo
incompreso , astuto
m'ha colto non adagio
impeto spaventoso
mentre intenta a scappare
da un mondo che m'aveva disegnato un'altrove
caddi.
E tu mio Dio , se ora alzo gli occhi al cielo
agghiacciante è il nulla.
E tu mia madre , se mi scavo dentro
vuoto vuoto e ancora vuoto
non tua figlia ma animo ignoto.
E tu , cielo
padre degl'astri
Il sole che m'ha illuminato il giorno
La notte che m'ha illuminato il nulla
non ridi di me?
Povera creatura
sola , intrepida
mi volto e cerco un viso familiare
bujo;
tutto bujo.
A nozze con la morte
vai e sali sull'altare
O maledetta sorte
s'avessi saputo
d'inciampare nel nulla di questa mia terra
e ritrovarmi a terra
tu terra
suolo arido
terra arsa
nessun nome , non mi chiamasti
ma mi togliesti la speranza
nato
dissero di me come di uomo
che con gli strumenti della terra
poteva farsi da solo
fui solo ma non potei fare
nella terra di mezzo dove cade anche il mare
chi disse solitudine o chi ancora suicidio
lo chiamai e non rispose
O mio timido amico..
Mio dolore
muto inaudito
eppure t'ascolto ti sento
trafitto e finito
mai iniziai la vita mia
come poteva dirsi tale?
L'albero è verde , il veleno mortale
il rosso è amore , il grigio torpore
in mezzo a questi nomi già dati
scelsi di cancellare il mio
in un giorno come tanti
dove quel dolore s'era a me detto inaudito
guardandomi negl'occhi
la fine m'ha scolpito
l'ha chiusi urlando a me
figlio di guerra d'altri popoli
di mondi d'altri uomini
va'
e non tornare!
In mezzo a chi
non ti potrà chiamare..
quel giorno di Luglio
apocalittico
crudo
quel giorno del mondo
incompreso , astuto
m'ha colto non adagio
impeto spaventoso
mentre intenta a scappare
da un mondo che m'aveva disegnato un'altrove
caddi.
E tu mio Dio , se ora alzo gli occhi al cielo
agghiacciante è il nulla.
E tu mia madre , se mi scavo dentro
vuoto vuoto e ancora vuoto
non tua figlia ma animo ignoto.
E tu , cielo
padre degl'astri
Il sole che m'ha illuminato il giorno
La notte che m'ha illuminato il nulla
non ridi di me?
Povera creatura
sola , intrepida
mi volto e cerco un viso familiare
bujo;
tutto bujo.
A nozze con la morte
vai e sali sull'altare
O maledetta sorte
s'avessi saputo
d'inciampare nel nulla di questa mia terra
e ritrovarmi a terra
tu terra
suolo arido
terra arsa
nessun nome , non mi chiamasti
ma mi togliesti la speranza
nato
dissero di me come di uomo
che con gli strumenti della terra
poteva farsi da solo
fui solo ma non potei fare
nella terra di mezzo dove cade anche il mare
chi disse solitudine o chi ancora suicidio
lo chiamai e non rispose
O mio timido amico..
Mio dolore
muto inaudito
eppure t'ascolto ti sento
trafitto e finito
mai iniziai la vita mia
come poteva dirsi tale?
L'albero è verde , il veleno mortale
il rosso è amore , il grigio torpore
in mezzo a questi nomi già dati
scelsi di cancellare il mio
in un giorno come tanti
dove quel dolore s'era a me detto inaudito
guardandomi negl'occhi
la fine m'ha scolpito
l'ha chiusi urlando a me
figlio di guerra d'altri popoli
di mondi d'altri uomini
va'
e non tornare!
In mezzo a chi
non ti potrà chiamare..
Racconto scritto il 24/07/2017 - 16:16
Letta n.1168 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Una lirica, direi, con tratti di forte impatto.. Mi piace
Francesco Gentile 26/07/2017 - 07:04
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un acuto e toccante verseggio.
lieta giornata.
*****
lieta giornata.
*****
Rocco Michele LETTINI 25/07/2017 - 08:35
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un racconto con impronta poetica bella
GIANCARLO "LUPO" POETA DELL 24/07/2017 - 17:06
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