Una mattina la pioggia portata dal vento
batteva sui vetri della mia finestra.
Sentivo lo scorrere nella grondaia.
Sembrava un rio in piena.
Guardo fuori della finestra.
Resto folgorato nel vedere un bimbo scalzo.
In un cumulo di foglie patite cercava riparo.
Subito prendo il mio mantello per soccorrerlo
ma alla presenza mia dà un urlo e scappa via.
Impossibile rincorrerlo.
Il giorno dopo leggo sul giornale:
È stato consegnato alle autorità un bimbo disperso,
un figlio di emigranti.
Mi domando se viviamo in una epoca medievale.
batteva sui vetri della mia finestra.
Sentivo lo scorrere nella grondaia.
Sembrava un rio in piena.
Guardo fuori della finestra.
Resto folgorato nel vedere un bimbo scalzo.
In un cumulo di foglie patite cercava riparo.
Subito prendo il mio mantello per soccorrerlo
ma alla presenza mia dà un urlo e scappa via.
Impossibile rincorrerlo.
Il giorno dopo leggo sul giornale:
È stato consegnato alle autorità un bimbo disperso,
un figlio di emigranti.
Mi domando se viviamo in una epoca medievale.
Racconto scritto il 31/12/2021 - 17:40
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