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ALLA MENSA DEGLI UMILI
Eravamo 7 amici che abitavano in paesini diversi e, venendo da luoghi diversi anche se poco lontani fra loro, ci ritrovammo tutti quella mattina invernale in una piazzola di un unico paese dove ci eravamo dati appuntamento, con l’intenzione di andare a vedere insieme una manifestazione allettante che si teneva in un paese lontano.
Ci riunimmo tutti e sette suddivisi in due macchine e partimmo per raggiungere il luogo della manifestazione. La nostra macchina seguiva l’altra avendo il conducente che conosceva la strada o almeno così ci aveva detto e noi ci fidavamo ad occhi chiusi. Dopo alcuni chilometri e tante curve ci rendemmo conto che ci doveva essere qualche cosa che non andava bene; il conducente della macchina che ci precedeva, in definitiva, si era perso.
Cercammo in quattro e quattr’otto di fare il punto della situazione. A forza di girare a zonzo era passato molto tempo e si avvicinava a grandi passi l’ora del pranzo. Dovendo ritrovare il percor... (continua)

Ero bravo a far strada, la domenica con gli amici del circolo di pesca.
Il Pietro soprannominato Allamare e Augusto detto Il bolentino, solo di rado anche il nostro dottore Carlo "Bigattino" Bigatti.
Come dicevo ero il navigatore ufficiale del gruppetto, fino a quella volta di un luccio incaponito... guado sbagliato!
Risultato: tutti a capitomboli.... (continua)

Le volte che si era perso, Emanuele le aveva smesse di contare.
Fino a quella sera di don Antonio in bicicletta, che lo aveva raccolto per portarlo con sé.
Senza fare domande, quelle sarebbero arrivate poi.
Con i suoi compagni di viaggio ne aveva fatta di strada, fino a Giulia.
Giulia sapeva che non era appropriato sentirsi coinvolta con un paziente, ma Emanuele era cambiato...
Lo sapeva guardandolo nella sala comune prendersi cura dei mughetti al davanzale.

(da Attimi di prosa)... (continua)

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