Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

Dicembre, mese di luci e gioia.

Le istruzioni sono:

Scrivi una storia.


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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INCIPIT

Le istruzioni sono:

Da questo incipit scrivi una storia:
"Jacopo è fermo davanti a un negozio e non si decide a entrare. Persone ce ne sono, che camminano avanti e indietro, alle sue spalle. Lo sfiorano. E Jacopo sta fermo, tormentandosi le mani, le dita delle mani. Le dita dei piedi. Ciondola. Cosa deve comprare? Quasi non se ne ricorda."


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aforisma

Sai di avere vinto quando gli affanni della vita ti fanno ormai sorridere..... (continua)

Nicola Solari 17/11/2013 - 01:54
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Voto:
su 4 votanti


Il libro della vita

Il libro della vita

Jacopo è fermo davanti a un negozio e non si decide a entrare. Persone ce ne sono, che camminano avanti e indietro, alle sue spalle. Lo sfiorano. E Jacopo sta fermo, tormentandosi le mani, le dita delle mani. Le dita dei piedi. Ciondola. Cosa deve comprare? Quasi non se ne ricorda.
Ma Jacopo, in realtà, non deve comprare nulla. Il negozio di libri che ha di fronte appartiene a sua madre, che non vede da trent’anni, persa nel tempo di un giorno qualsiasi. Aveva dodici anni quando una mattina, mentre la madre era in ospedale, suo padre , raccolte poche cose, lo prese per mano e lo portò lontano, in un Paese dove non parlavano la stessa lingua: gli disse solo che la mamma non voleva stare con loro e aveva scelto un’altra vita ma..era accanto a suo padre che viveva un’altra donna con due bambini piccoli.Gli ultimi ricordi erano di un immenso dolore da sopportare e di una febbre che lo colse e lo lasciò in coma per un mese. Al risveglio non ricordava quasi più nulla ... (continua)


Silvia Ferrari 15/11/2013 - 17:58
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Voto:
su 9 votanti


L'ombra di un gigante

Jacopo è fermo davanti a un negozio e non si decide a entrare. Persone ce ne sono, che camminano avanti e indietro, alle sue spalle. Lo sfiorano. E Jacopo sta fermo, tormentandosi le mani, le dita delle mani. Le dita dei piedi. Ciondola. Cosa deve comprare? Quasi non se ne ricorda.

Guardava nervoso la vetrina come per cercare qualcosa che catturasse il suo sguardo, il suo desiderio. Gli occhi si muovevano rapidi da un oggetto all’altro come picchi impazziti, poi spazientito e arreso decise di spingere la porta del negozio e di sparirvi dietro.
<<Buongiorno signore.>> Salutò educatamente.
<<Buongiorno a te giovanotto, come posso esserti utile?>> Rispose l’altro.
<<Non lo so con esattezza, poco fa un’anziana signora mi ha dato queste monete come ricompensa per averla aiutata con le buste della spesa, non che le volessi sia chiaro, l’ho fatto solo perché quella poveretta stava barcollando sotto il peso delle borse, alla fine ha insistito così tanto... (continua)


Simone Coriandoli 12/11/2013 - 18:08
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su 5 votanti


LE SORPRESE DELLA VITA

"Jacopo è fermo davanti a un negozio e non si decide a entrare. Persone ce ne sono, che camminano avanti e indietro, alle sue spalle. Lo sfiorano. E Jacopo sta fermo, tormentandosi le mani, le dita delle mani. Le dita dei piedi. Ciondola. Cosa deve comprare? Quasi non se ne ricorda."
E’ arrivato lì davanti a quella vetrina senza rendersene conto, come un automa.
Lo sguardo si posa sulla vetrina che gli fa da specchio e gli rimanda la sua immagine, un’immagine che non riconosce, non si riconosce più in quella figura appesantita dagli anni, i capelli lunghi, la barba quasi incolta, i vestiti a dir poco trasandati.
Lui che aveva sempre tenuto al suo fisico, al suo portamento, che aveva sempre curato la sua immagine, che era sempre stato ricercato nel modo di vestire, ora si vedeva specchiato in quella vetrina e non si riconosceva più.
Un pensiero o meglio una domanda gli gira nella testa, lo assilla:
“Che cosa mi è successo? Che cosa mi è capitato per ridurmi in questa c... (continua)

Roberta Sbrana 14/11/2013 - 23:50
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