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A volte bastava una goccia di acqua
per bagnare la mia sete,
una scintilla per scaldare il mio fuoco.

Erano però quelle volte che erroneamente
l'anima non veniva alla luce.

E io,
corpo conscio,
la colpivo.

Evitando il consapevole pensiero,
secondo cui il corpo che giudicava la sua anima,
era lo stesso che si inginocchiava alla sua bellezza.

E solo dopo, il calore del fuoco e l'acqua delle onde che si appoggiavano sul corpo, avrebbero accudito l'anima.

Lasciandola libera da ogni prigione,
e viva nella sua completezza.... (continua)

Argomento: La paura addosso... quando il bullismo fece di me una vittima

Ero tornato sul poggiolo della casa che abitai, in una domenica di maggio; dentro, l'amore e l'innocenza dei miei figli si confondeva col profumo della carta di libri e quadernetti. Mi inebriava l'inchiostro.
La loro madre si trovava in uno di quei posti con gli scogli e il sole come nella canzone di Concato, per un matrimonio.
Sulla sedia a dondolo in equilibrio sul cielo sotto i piedi, l'aria di mughetti e ricordi sfogliava le pagine che pizzicavano il sonno appeso agli occhi.
Stavo fermo sul sottotitolo in copertina. L'avevo sentito citare, o letto chissà dove, da Massimo Gramellini; quello del Corriere della Sera

Se vuoi fare un passo in avanti devi perdere un po' l'equilibrio
Della Angeli.

Il mondo avrà anche bisogno di azioni ma il mio, almeno per oggi, attenderà in un calice di Chiara del Monferrato.
<<Pappo>> evoluzione di papino da quando Samuele si sente più grande <<ho da scrivere per narrativa una favola in versi. Pappo... non una fiaba!
Dev... (continua)

Argomento: Il mondo ha forse bisogno di azioni e non di attese, che sia il tuo o il nostro mondo...

Marziana giocava con la sua paletta viola sulla sabbia. Tutti gli altri bambini le stavano lontano, perché i genitori avevano detto loro che il viola portava sfiga. Lei non capiva cosa significasse, ma le importava poco, in quanto adorava la sua paletta viola. Sullo sfondo, la madre stava a prendere il sole, parlando come una forsennata con la sua vicina di ombrellone.
Era una donna bionda, magra come una barbie e con i seni enormi.
“Eh sì, hanno proprio detto che con le chiacchiere da ombrellone ci si potrebbe scrivere un libro”, ridacchiò, mentre la vicina annuiva a qualunque cosa lei dicesse.
“Credo proprio che scriverò un libro”, continuò, “o forse due, con tutti i discorsi che sto ammucchiando quest’estate stando in spiaggia, vero Marziana?”.
La bambina la guardò distrattamente, accorgendosi però che sembrava leggermente meno magra del solito. Forse durante l’estate aveva mangiato di più.
Marziana continuò nella sua opera di sabbia, che voleva essere un castello, ma non ci r... (continua)

Argomento: “Sulle chiacchiere da ombrellone si potrebbero scrivere interi libri”

RATTRISTAMENTO

Oltre lo scuretto so che c'è il mare con una vela leggera.
Ma lui non vuole saperne di aprirsi.
Preso dallo scoramento, mi faccio breccia con un mazzuolo -che non so dir che ci faccia in casa- tra montante e cardini e finalmente...
...la cavità mi mostra oltre la finestra.
Cielo bigio e nebula serrata sugli approdi, niente.
Niente di diverso dalla proda della mia anima che l'avvilimento circonda.... (continua)

Argomento: Le finestre a volte non hanno imposte, si aprono su…

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