Una notte, in un sogno, trovasti il tuo Natale
Le istruzioni sono:
Da questo titolo scrivi un racconto con tale tematica
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DA TANTI ANNI
Da tanti anni ormai, sono qui.
Dopo essere caduta in giardino, ho rotto il femore.
Dopo varie sedute di fisioterapia, l' età avanzata con qualche problemino, i miei figli mi hanno messa in casa di riposo.
<<Starai bene mamma, noi non possiamo stare 24 ore con te, anche se lo vorremmo tanto..
Dove andrai, avrai sempre compagnia e noi verremo a trovarti spesso, non preoccuparti.>>
Era natale e stava nevicando.
Piccoli fiocchi di neve cadevano sul terreno, mentre Sofia dopo un sogno, guardava fuori dalla finestra, malinconica.
La stanza era piena di addobbi natalizi, assieme alla musica e tanti anziani come lei.
C' era chi cantava, chi giocava a carte, chi chiedeva all' infermiera la medicina, chi nonostante tutto voleva ballare.
Era calda quella stanza, eppure Sofia sentiva freddo, sotto il suo pullover viola con perline.
Le mani segnate dalle righe del tempo, stringevano un libro.
Le piaceva leggere ogni tanto, li il tempo non passava mai.
Le giornate erano uguali.
Sveglia, lavarsi, colazione, medicine, attività fisica per chi poteva.
Poi pomeriggio riposino, cena e di nuovo la notte.
Una marea di parenti abbracciavano i genitori, insieme ai nipoti.
Eppure quella promessa, dei suoi figli la stringeva ancora nel suo pugno fragile.
Anche oggi, non sono riusciti a passare, forse per Santo Stefano riceverò visite.
Appoggiò il libro sulla sedia e all' improvviso la voce allegra di una bambina catturo' la sua attenzione.
Saltava allegramente cantando le canzoni dei cartoni animati, finché curiosa non si avvicino' di più a lei.
<<Che triste che sei, nonnina.
Posso chiamarti così vero, anche se non sei la mia nonna?>>
Sofia ebbe un lampo di gioia negli occhi.
La bambina si accorse che il suo sguardo era cambiato e si buttò tra le sue braccia dolcemente.
<<Sei così sola nonnina, i tuoi figli non vengono a trovarti?>>
<<Piccolina, gioia mia, purtroppo non sempre possono per via del lavoro e dei figli piccoli, anche se io fiduciosa li aspetto ogni giorno.>>
<<Non preoccuparti nonnina, stringi la mia mano, immagina che sia io tua figlia..>>
Una lacrima sfiorò il viso di Sofia, pensando che ci sono ancora persone buone e altruiste che amano il prossimo, donando immenso amore.
Dopo essere caduta in giardino, ho rotto il femore.
Dopo varie sedute di fisioterapia, l' età avanzata con qualche problemino, i miei figli mi hanno messa in casa di riposo.
<<Starai bene mamma, noi non possiamo stare 24 ore con te, anche se lo vorremmo tanto..
Dove andrai, avrai sempre compagnia e noi verremo a trovarti spesso, non preoccuparti.>>
Era natale e stava nevicando.
Piccoli fiocchi di neve cadevano sul terreno, mentre Sofia dopo un sogno, guardava fuori dalla finestra, malinconica.
La stanza era piena di addobbi natalizi, assieme alla musica e tanti anziani come lei.
C' era chi cantava, chi giocava a carte, chi chiedeva all' infermiera la medicina, chi nonostante tutto voleva ballare.
Era calda quella stanza, eppure Sofia sentiva freddo, sotto il suo pullover viola con perline.
Le mani segnate dalle righe del tempo, stringevano un libro.
Le piaceva leggere ogni tanto, li il tempo non passava mai.
Le giornate erano uguali.
Sveglia, lavarsi, colazione, medicine, attività fisica per chi poteva.
Poi pomeriggio riposino, cena e di nuovo la notte.
Una marea di parenti abbracciavano i genitori, insieme ai nipoti.
Eppure quella promessa, dei suoi figli la stringeva ancora nel suo pugno fragile.
Anche oggi, non sono riusciti a passare, forse per Santo Stefano riceverò visite.
Appoggiò il libro sulla sedia e all' improvviso la voce allegra di una bambina catturo' la sua attenzione.
Saltava allegramente cantando le canzoni dei cartoni animati, finché curiosa non si avvicino' di più a lei.
<<Che triste che sei, nonnina.
Posso chiamarti così vero, anche se non sei la mia nonna?>>
Sofia ebbe un lampo di gioia negli occhi.
La bambina si accorse che il suo sguardo era cambiato e si buttò tra le sue braccia dolcemente.
<<Sei così sola nonnina, i tuoi figli non vengono a trovarti?>>
<<Piccolina, gioia mia, purtroppo non sempre possono per via del lavoro e dei figli piccoli, anche se io fiduciosa li aspetto ogni giorno.>>
<<Non preoccuparti nonnina, stringi la mia mano, immagina che sia io tua figlia..>>
Una lacrima sfiorò il viso di Sofia, pensando che ci sono ancora persone buone e altruiste che amano il prossimo, donando immenso amore.

Da Mary L
Letta n.600 volte.
Voto: | su 7 votanti |
Commenti
Mi scuso. Il mio ringraziamento era da postare su altro...:)


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Grazie di cuore Mirko! 



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Un racconto che infonde speranza dove una bimba comprende la tristezza di chi vive in questi centri nell'attesa di una visita della sua famiglia.




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Un bellissimo racconto natalizio che parla di solidarietà. Hai ragione, ci sono persone buone e altruiste che sanno dare un immenso amore. La bambina, nel tuo racconto, sta a significare, a mio modo di pensare, che i fanciulli hanno più cuore degli adulti. Se tutti avessimo il cuore di questa bambina! Racconto piaciuto e 5 stelle per te.





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Ciao tesoro che bella questa scrittura... commovente e dolce.
Ti stavo perdendo o meglio mi perdevo il piacere di leggerti. La tua sensibilità è oltre tesoro. Ti abbraccio forte tvb
Bravissima

Ti stavo perdendo o meglio mi perdevo il piacere di leggerti. La tua sensibilità è oltre tesoro. Ti abbraccio forte tvb





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Grazie a te Giuseppe per questo bel commento e anche a Maria Luisa





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Un racconto che si legge col cuore e commuove.
Complimenti!
Complimenti!



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Ben scandita la routine che ritengo di poterla paragonare ad una nota di una canzone del compianto Stefano D'Orazio dei Pooh ovvero
--- Il tempo che trascorre ma non passa ---
Concludo la mia disamina nel ritenere impossibile restare distaccati durante la lettura di questo racconto in quanto tocca il cuore.
Voto cinque stelline, te le meriti tutte tutte tutte...
--- Il tempo che trascorre ma non passa ---
Concludo la mia disamina nel ritenere impossibile restare distaccati durante la lettura di questo racconto in quanto tocca il cuore.
Voto cinque stelline, te le meriti tutte tutte tutte...


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Buonasera Mary, credo che è la prima volta che leggo una tua pubblicazione. Ebbene, sappi che mi hai commO.S.S.o!!! (sono Operatore Socio Sanitario, ecco perché ho rimaneggiato la parola)
Ho lavorato tre anni in una Casa di Cura, (attualmente non ho un ingaggio ma mi sto dando da fare per trovarne un altro) chiaramente questo racconto mi dice più di qualcosa.
Sai, tra i miei lavori anch'io ho affrontato questo genere di argomentazioni.
Ad ogni modo, il componimento rileva le migliori intenzioni, la cui narrazione è determinata a portare in scena una storia di sentimenti intensi e intensi, in un contesto profondamente attuale e al contempo malinconico, di cui la malinconia viene dissipata dove possibile dalla presenza di una... nipotina acquisita.
(segue)
Ho lavorato tre anni in una Casa di Cura, (attualmente non ho un ingaggio ma mi sto dando da fare per trovarne un altro) chiaramente questo racconto mi dice più di qualcosa.
Sai, tra i miei lavori anch'io ho affrontato questo genere di argomentazioni.
Ad ogni modo, il componimento rileva le migliori intenzioni, la cui narrazione è determinata a portare in scena una storia di sentimenti intensi e intensi, in un contesto profondamente attuale e al contempo malinconico, di cui la malinconia viene dissipata dove possibile dalla presenza di una... nipotina acquisita.
(segue)


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"Credo che Dio il settimo giorno non si sia riposato, ma si sia preso una giornata libera per trascorrerla con i nonni"
(Fausto Brizzi)
(Fausto Brizzi)
Complimenti


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Grazie Paolo, è un racconto di fantasia.. ma penso possa essere reale.
Un abbraccio a te

Un abbraccio a te





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Mi hai commosso carissima Mary, i lucciconi mi sono venuti ebbene si! Dolcissimo e tristissimo il tuo racconto, scritto bene e di grandissimo significato oltre che profondamente vero. Ti abbraccio, ti auguro buone feste e ... ogni bene a te a tutti voi.


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