Quando le belve umane uccidevano,
la notte di Natale,
Gesù nasceva e moriva,
per poi risorgere tra i camini.
Ora ogni notte di Natale ad Auschwitz,
un vento freddo, rancoroso,
pieno di rabbia,
solleva cristalli di neve
per spargerli nel mondo,
affinché la memoria
rimanga sempre.
la notte di Natale,
Gesù nasceva e moriva,
per poi risorgere tra i camini.
Ora ogni notte di Natale ad Auschwitz,
un vento freddo, rancoroso,
pieno di rabbia,
solleva cristalli di neve
per spargerli nel mondo,
affinché la memoria
rimanga sempre.
Opera scritta il 22/11/2014 - 19:37
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Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Atrocità del genere non devono MAI più ripetersi!! Poesia intrisa di malinconia e tristezza, molto bella. Buona serata,
Chiara B. 25/11/2014 - 20:19
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Sempre alto il ricordo di simili tragedie
per non scordare come l'uomo può divenire crudele,serena domenica
per non scordare come l'uomo può divenire crudele,serena domenica
genoveffa 2 frau 23/11/2014 - 18:08
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Quanto è mesto il Natale viverlo tribolando... L'hai ricordato profondamente in un evento storico che ha sterminato tanti umani innocenti...
FELICE DOMENICA
FELICE DOMENICA
Rocco Michele LETTINI 23/11/2014 - 12:08
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Cristalli di neve sui tuoi versi che fanno sentire il gelo di quella tragedia immane che dell'uomo fece bestie!
Bravissimo!
Ti auguro una buona domenica
Bravissimo!
Ti auguro una buona domenica
giancarlo gravili 23/11/2014 - 07:41
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Dobbiamo mantenere vivo il ricordo affinchè le future generazioni non ricadono in queste atrocità...ciao Gianni!
Anna Rossi 23/11/2014 - 04:34
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