Dolce Natale terso
che mi hai portato lontano
mentre il giorno scivolava in nebbia
e già si vestiva a festa,
mille candele brillano piano
di un pallido tremore
e la musica sembra languire
nelle fredde voci di città.
che mi hai portato lontano
mentre il giorno scivolava in nebbia
e già si vestiva a festa,
mille candele brillano piano
di un pallido tremore
e la musica sembra languire
nelle fredde voci di città.
Dolce Natale, ho perso:
volevo dominare le cose e il tempo
così possedere la neve
o fermare lo scampanio del vento,
ma loro ci dominano
perché ci sopravvivono
e io torno a rallegrarmi
di ogni giorno che verrà.
Ho scritto un verso, dolce Natale,
per chi un verso non ce l’ ha:
di un autunno che è già primavera
di un inverno che
ha dimenticato chi era
quel bimbo che rideva allo specchio.
Dolce Natale, torno presto!
Ora che ho pieno il cuore
di quello che ero e che sarò
io non resto.
Ma porto con me
quel sorriso di bimbo
e questo verso
che mi ricorda chi sono
e che ritornerò.
Opera scritta il 02/06/2010 - 16:36
Da Donna Pola
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