sto pensando all'Infinito,
a questo vuoto che mi assale
di fronte a un mare antico.
Igoumenitsa all'orizzonte,
tanti morti sopra il fronte;
seppelliscoli tra monti
sorseggiando un buon Marsala.
La trireme all'orizzonte
si fa avanti cautamente;
già dissolvo dal mio volto
un'audace fantasia.
Avventure priapee
d'un amar Montenegrino,
tra le tenebre nascoste
nell'orror di Grecia Antica.
Maledetto Eros!
Porco Eros!
Tu m'hai fatto innamorare,
goder nel talamo insenziente,
insieme a una timida inserviente
procace e ricca di beltà affini.
Il sangue mio è intorbidito,
reale un tempo; or già plebeo,
avrei preferito mille volte
il petto nudo di Euriclea.
Il seme mio tu hai donato
a genti d'altri mar, d'altre frontiere;
predoni avari e re di terre emerse
giacenti al suol dell'infima cora.
Che possa tu accoppiar, malvagio Deo,
con donna tal sembiante a un cicisbeo;
pianga Venere Ciprigna, donna infame
che al mondo ha dato sì un tal letame!
Maledetto Eros!
Porco Eros!
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