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La bambola

Là fuori, esplodono il mortaretto
Verso un cielo aggrondato
Grande plauso di cuori esultanti!
Là fuori, lo spettatore, il teatro
E si chiude il sipario sull' anno passato!
Lei, dentro la sua stanza senza tempo
Nel silenzio della solitudine
Culla il suo dolore
La bambina stuprata
Stringe la sua bambola perduta



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Opera scritta il 04/01/2015 - 09:30
Da Teresa Pisano
Letta n.1522 volte.
Voto:
su 9 votanti


Commenti


Poesia cruda e di grande impatto...buona giornata,

Chiara B. 07/01/2015 - 10:44

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STRUGGENTE NELLA BELLEZZA DELLA DESCRIZIONE. PROFONDA NELL'INTIMITA' DELLA DONNA. DOLOROSA ANCHE NELL'INTERPRETAZIONE. ciao

Romualdo Guida 05/01/2015 - 19:49

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Una poesia che arriva all'improvviso, nella sua crudezza, intensa. Bravissima. Ciaooo

Fabio Garbellini 05/01/2015 - 07:49

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Un acuto poetar diligentemente corredato di profondi versi. Una realta' che non potra' nascondere una vistosa cicatrice. Toccante...

Rocco Michele LETTINI 05/01/2015 - 04:31

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Non ci sono parole, per esprimere lo sdegno contro una simile infamia. Profondissima poesia, Teresa!

I. Aedo 04/01/2015 - 23:23

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Una poesia che gronda dolore e tristezza, mentre tutti si preparano felici a mandare via l'anno vecchio e ad accogliere quello nuovo,il tempo per una bimba che ha subito una terribile violenza si è fermato per sempre a quel triste giorno e stretta nella sua solitudine stringe al petto se stessa ovvero quella bambina che non è più.Teresa è bellissima. Ciao

Claretta Frau 04/01/2015 - 21:31

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Grazie, bellissimi i vostri commenti da me molto molto graditi e, BELLISSIMI ANCHE VOI !!!
Un grande abbraccio

Teresa Pisano 04/01/2015 - 21:26

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Bellissima. Vale anche per me il commento di Salvatore Linguanti.

Valerio Poggi 04/01/2015 - 21:24

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La bambola vuole simboleggiare l'innocenza perduta, i sogni, e altro ancora, perciò la bimba la tiene ancora stretta a sè, come a volerla ritrovare. Se ho ben interpretato, è una realtà molto dura: orrenda, direi. Brava, per averla così presentata. Ciao...

Gio Vigi 04/01/2015 - 20:35

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sto ancora meditando , bravissima , ciao

salvatore alvaro 04/01/2015 - 18:41

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Questa tua trasmette emozioni molto forti.
Tutti fuori fanno festa
poi si chiude il sipario
sull'anno passato,
mentre nella sua stanza
la ragazza stringe la bambola
pensando al passato
che mai dimenticherà.
Brava Teresa!

Mario Bruno Ciancia 04/01/2015 - 18:40

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VERO, Teresa: è quando fuori di noi esplodono, e spesso con clamori anche eccessivi, o peggio ancora costruiti, feste varie, è proprio allora che più fanno male le troppe pene profondissime che troppi continuamente ignorano, o lasciano scivolare via nutrite solo di cronache ancora più squallide...
MA il dolore è fatto per creare LOTTATORI! In tutti i campi a noi accessibili, diamoci sempre da fare. Senza stancarci. Mai.
Vera

Vera Lezzi 04/01/2015 - 17:43

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triste ,veritiera poesia,apprezzatissima

loretta margherita citarei 04/01/2015 - 17:19

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Non ci sono parole per questa tua, così intensa, cruda e purtroppo vera, cara Teresa. So solo che leggendola, mi è arrivata come una pugnalata al petto.

Paola Collura 04/01/2015 - 16:41

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Struggente e malinconica nella sua drammaticità,con la muta e inerme testimone di un orrendo crimine,
senza parole

genoveffa 2 frau 04/01/2015 - 16:21

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CRUDA,leggendola ti trasmette emozioni forti!Molto brava Teresa!

Anna Rossi 04/01/2015 - 16:12

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Un dentro e un fuori che potrebbero simboleggiare il proprio intimo, col proprio vissuto e con le violenze subite. Allo stresso tempo potrebbe riguardare la realtà di una famiglia, all'interno delle mura domestiche e all'esterno. Come pure il contrasto tra vita privata e vita pubblica.
In ogni caso, ciò che risalta è la dicotomia tra l'essere e l'apparire, tra la realtà violenta che priva della dignità e della libertà e l'aspetto giocondo e apparente del collettivo, falsamente umano e perciò bugiardo. Probabilmente perché su tutto domina l'indifferenza e la manacanza di rispetto per l'altro, sia grande che piccolo, in quanto persona.
Buon pomeriggio Tere!

Salvatore Linguanti 04/01/2015 - 14:20

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Tosta!
Ciao Elisa

elisa longhi 04/01/2015 - 14:15

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Versi molto forti, nella loro crudezza
esprimono sentimenti profondi e sinceri
Bravissima

giancarlo gravili 04/01/2015 - 12:22

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Attraente il titolo, lancinante il verso, affascinante la lettura, impegnata l’interpretazione. Chi è questa bambola, sola, frastornata dalla festa che esplode fuori? Quali ricordi e disorientano a tal punto il poeta da crollare nella solitudine? Io ritengo che un ninnolo, per quanto possa essere sciupato e dimenticato, rimane sempre una bambola.

Ugo Mastrogiovanni 04/01/2015 - 12:18

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Un flash di dolore...Con la muta bambola testimone.

Auro Lezzi 04/01/2015 - 11:24

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