struggenti rievocazioni fanciullesche,
ormai manipolato e convertito
al turpe inceder d'avventor curiosi
ove un tempo nel tuo grembo cullavi
povere depositarie di miserevole pietà.
Fu
luogo d'ascetico raccoglimento
quando attraverso la breccia nella cinta potei
a piacimento posseder
quel lugubre ed arcaico porticato.
Già dimorava
in me la dipendenza
dall'edificio sconveniente.
Importunato dal fascino e richiamo,
mio occulto focolare
di solitudine domestica.
Confidenziali
divennero gli ambienti
dai quali estorcevo
origliando con cautela,
scambi di battute ed asserzioni
esternati dagli effimeri frequentatori
che del sito
mai compresero l'essenza.
Anni di moleste riflessioni
piegate ed accantonate per dar sfogo
ad ostili presentimenti
accoppiati a felici convinzioni,
s'accanivano in me viziosamente.
Ed ancor oggi
nel sostar innanzi al loco,
rammento quei momenti
col riverbero d'allora,
lanciando sguardi di riconoscenza,
in seno al protettivo porticato.
Voto: | su 2 votanti |