che sanno raccontarmi l’infinito
un brivido raggela la mia pelle
e singhiozza il mio cuor smarrito,
ramingo mi avventuro sulla sabbia
e mi avvicino a un mare troppo scuro
e questa vita ormai come una gabbia
davanti guardo come invalicabil muro,
queste onde un tempo tanto care
lambiscon le mie gambe traballanti
finiran così le mie giornate amare
basta che mi spinga un po’ più avanti.
Quella luna che sospirar fa i cuori
mi indica la strada col riflesso
ripenso al mio viver senza allori,
e meglio farla finita proprio adesso,
un pesce mi sfiora indifferente
chissà se come cibo gli andrò bene
buffe idee mi sfiorano la mente
magari mi salveranno le Sirene,
ora l’acqua mi copre già le spalle
e forse il coraggio mi vien meno
i pensieri, turbinio son di farfalle
un amico, forse una donna almeno
al mio ricordo donerà il suo pianto,
com’è cattivo questo sapor di sale
ancora qualche metro, uno soltanto
e più nulla al mondo mi farà del male.
Ma d’improvviso il sibilo più odiato
mi entra come l’acqua nelle orecchie,
sveglia pigrone, ti eri addormentato,
le ore che hai dormito son parecchie,
ed è la prima volta che al lavoro
ci vado allegro e quasi volentieri,
canticchiando la colazion divoro
e oggi almen son felice più di ieri.
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Sei bravissimo!!!!!