“Che freddo! Mi sento morire, oggi…ma che posso farci, sono solo un povero gatto mendicante che è esposto a queste intemperie. Eccolo, eccolo che ne arriva un altro! Guarda che giacca! Guarda che pantaloni puliti e nuovi come se fossero appena usciti dalla lavanderia! Questo deve proprio essere ricco. Ma mi darà qualcosa? Adesso provo a chiederlo come so meglio fare…<<Miao…miao..meow..>> nulla. Eppure così ricco, perché non mi dai nulla? Ti costerebbe così tanto cavarti dalla tasca anche solo 1€ e comprare della tenera carne per felini? Eppure mi basterebbero anche i tuoi avanzi borghesi, quelli che sprechi gettandoli nella spazzatura e sbagliando anche continuamente secchio…ma non so…non ho capito nemmeno cosa stesse dicendo, rimuginava cose del tipo <<Sei un gatto, caccia i topi e mangiali! Questo fanno i gatti come te! E magari diventi anche utile!>>. Bah. Eppure prima ero fiero, potente ed avevo una casa tutta per me ed un altro schiavo umano…meglio non dirglielo così, potrebbero prenderla a male! Ero lì che passeggiavo tra le stanze, sinuoso, e mi acciambellavo sul davanzale della finestra mentre osservavo il caos urbano. Ogni tanto permettevo di farmi toccare, ma accadeva solo quando quell’essere mi apriva le scatole del cibo che tanto adoravo. Avevo anche un bagno tutto mio…ah che dolore il passato! Ed adesso questi bagni pubblici zozzi tra le piante mi fanno sentire uno straccione! Ma cosa ho fatto per meritarmelo? Io vivevo solo la vita per conto mio, era questo il problema? Il bene che mi facevano era solo un atto egoistico volto a guadagnare il mio affetto o le mie fusa? Che pessimi…ma nessuno mi ha chiesto se io avessi mai voluto andare in quella casa? Beh, ti sei preso questo fardello e portalo fino alla tomba! Non vi è nemmeno interessato della mia volontà! Ed adesso che succede? Volete che io cacci i topi dal vostro lurido palazzo! Ma andate al diavolo! Adesso sono io lo schiavo e voi i padroni?!? Che condizione orribile…uh ecco! Un altro umano…aspetta che chiedo del cibo! Ormai non mangio da due giorni, ci provo, anche se ha la faccia di chi mi pianterebbe senza pensarci una pedata nello sterno…ma che ci posso fare, sono solo un povero gatto che era stato troppo amato per abituarsi alla vita di un vero felino…ormai nessuno più mi accettava né come gatto domestico perché risultavo selvaggio e né più come gatto da strada per via della mio passato “casalingo”…eccolo che si avvicina, ha un fare minaccioso…no ti prego, i calci no! Non ti sto facendo niente! Sono solo dei lamenti i miei, non c’è bisogno di violenza…uh…strano…sta cacciando qualcosa dalla busta…è la mia fine? E’ la fine che merita un felino fiero come me che prima adornava una fastosa casa? Eccolo che svuota la busta tra imprecazioni varie, come ognuno di loro, che tendono a incolpare sempre gli altri per ogni cosa, e guai se io ero a tiro in quel momento! Quante punizioni inutili! Quali atroci sofferenze! Ma eccolo che sta tirando fuori qualcosa…carne? Impossibile…sarà avvelenata? Ma ormai…di questo passo morirò di fame, tanto vale mangiarla e provarla. Mmmh…questa è la carne più buona che io abbia mai mangiato…diavolo se non è buona! Mi tocca ringraziarlo? Non mi interessa. Ha fatto metà del suo obbligo con un essere come me…magari faccio delle fusa così non deludo le sue aspettative. Adesso ho mangiato e mi sento meglio, ma il freddo tagliente come devo affrontarlo? Questo si che è un bel problema. Vedo la porta di quel portone aprirsi circa 30 volte al giorno ma mi viene sempre chiusa in faccia perché sicuramente ritengono che io sia un animale e quindi non ho bisogno di entrare…però prima potevo addirittura stare in una casa calda! Cosa vi costa un portone?! Non sono nemmeno uno stupido cane che lascia i suoi bisogni dappertutto! Sono pulito! Ma ecco che ne arrivano altri due, questi mi sembrano più mamma e figlio…non ho bisogno di cibo, quindi mi metto seduto vicino al portone con le lacrime agli occhi, tremando e con sguardo febbricitante…se questi umani avessero compassione di me! Potrei evitare i loro calci e i loro insulti! Ma un tempo ero fiero! Ma eccoli che aprono il portone…magari mi alzo un po’ e tento di entrare…Ahia! Giusto in faccia questa volta…poteva andare peggio? Non so…ma bisbigliavano qualcosa…<<Mamma ma mi fa pena, guarda come trema!>> <<Non lo pensare! Se entra lascia i suoi bisogni su i tappeti di tutti i condomini! Guai poi se si viene a sapere che noi lo abbiamo fatto entrare! Meglio che resta fuori!>> continuavo a non capire di cosa si parlasse, ma sicuramente doveva essere qualcosa di poco importante considerato che la conversazione era durata pochi istanti…ma io continuavo a morire di freddo…e dopo circa 20 minuti mi ritrovo quel ragazzino…e adesso cosa voleva? Voleva picchiarmi e prima non l’ha fatto perché c’era la mamma?!? Oh i ragazzini come mi spaventavano! Erano i peggiori! Non so quante torture ho dovuto subire a causa loro! Eccolo che apre il portone…lo sento dire <<Dai piccolo, entra che fa freddo fuori>>…non so cosa volesse intendere, ma il calore delle sue mani sulla mia schiena mi rinvigorisce rimandandomi ad esperienze passate di quando ero adorato. Come ero fiero! Ma adesso ne approfitto e mi infilo nel portone…scappo! Vado giù nelle cantine così non mi vedono! Corro e non mi fermo e mi nascondo qui…in questo buco oscuro…chissà cosa volesse da me quel ragazzino. Ma in ogni caso ha permesso la mia fuga dal freddo e lo ringrazio. Ma adesso che succede? Oh no, si sta aprendo la porta della cantina…lo vedo…una figura burbera con un bastone di legno massiccio…ma cosa fa? Sta venendo da me…AH! Lo sterno! Lo stesso che è stato colpito due giorni fa da un calcio! Devo fuggire! Ma perché un essere umano mi salva ed un altro mi vuole uccidere? Corro! Il portone è aperto, di nuovo il freddo tagliente, ma sempre meno di quel bastone, cerco di andare il più lontano possibile, una luce a destra, ma cosa è? O NO! Ero fiero…”
<<Cosa è stata quella cosa sotto le ruote?>>
<<Ma non lo so>>
<<Lo abbiamo investito! Scendiamo a vedere cosa è successo!>>
<<Ma a chi interessa dai! Era solo un randagio, lascialo morto lì e andiamo a casa che ho fame!>>
FINE
<<Cosa è stata quella cosa sotto le ruote?>>
<<Ma non lo so>>
<<Lo abbiamo investito! Scendiamo a vedere cosa è successo!>>
<<Ma a chi interessa dai! Era solo un randagio, lascialo morto lì e andiamo a casa che ho fame!>>
FINE
Opera scritta il 04/03/2015 - 15:38
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Commenti
Un racconto riflessivo e molto bello. Complimenti per il riconoscimento, buona serata,
Chiara B. 08/04/2015 - 17:56
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Questa tua opera mi era sfuggita carissimo Salvatore e sono contento che sia stata scelta tra le vincitrici perché molto delicata e e di insegnamento.Complimenti.
luciano rosario capaldo 04/04/2015 - 17:55
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Troppe volte succede anche questo: nessuno, poi, presta soccorso ad un povero gatto o ad un cagnolino.
Piaciuto. Ciao...
Piaciuto. Ciao...
Gio Vigi 05/03/2015 - 17:13
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