E mirando la tua eccelsa beltà
mi si appropinqua istante l'infinito,
così che trapela quasi libertà
dal tuo sorriso spontaneamente ito.
mi si appropinqua istante l'infinito,
così che trapela quasi libertà
dal tuo sorriso spontaneamente ito.
E gli occhi tuoi scorgo come metà
e quattamente ti scelgo per sito,
ché lucciol tue son d'aurora sazietà
pel mio spirito del buio munito.
Vieni e fruga in me la sobrietà,
donna, ché vesti quel mare sopito
da quell'azzurro non pecularietà.
La purezza con un gesto ardito
esalta,e apprezza in me la nullità;
e avvolgimi,che ho di te appetito.
Opera scritta il 14/03/2015 - 18:00
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