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IL SORRISO, UN DIVENIR PERPETUO

Otto lustri e ti rivedo come allora?
Che succede,
questo sole a precipizio mi confonde?


Affiorano giorni di ricordi lieti
e tu Borgo, carico di anni e tanta storia
plasmavi aneliti sogni, quando
ci accoglievi spensierati e felici nel tutto.


Incontrollata emozione che spaventa, giro
lo sguardo altrove, come a cercar rifugio.


Ecco,
ora ti vedo, nel dolore che segna il tuo viso
lo sguardo sereno di allora sembra guardarmi,
quieta il mio cuore salito ad impedir la gola.


Coraggio mancato di rivolgerti un pensiero, così
rompere del tempo ogni silenzio, parole
a lungo nascoste dal mio viso, sconosciuto ormai.


La mano dell’Amato nella tua protegge il pianto
sul ripido sentiero, mentre accompagni
tua madre, un’ultima volta a rivivere i suoi morti.


Dal dolore che scardina
ogni riparo, una luce affiora: I tuoi occhi, il tuo sorriso
nel respiro di una figlia.



Rocca Pitigliana 2011




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Opera scritta il 01/04/2015 - 16:44
Da giampietro corvi c.
Letta n.1049 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Densa di Poesia vera.
Bellissima!
Serena notte, Amico poeta! Vera

Vera Lezzi 15/04/2015 - 21:44

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Che bello ritornare nel proprio borgo natio e ritrovarlo esattamente proprio come quando lo si è lasciato!! Buona serata,

Chiara B. 14/04/2015 - 18:00

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Molto bella!
Ciao Elisa

elisa longhi 01/04/2015 - 21:52

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