Ho smesso di sognare,
di guardare il mondo
con occhi di bambina.
Posto freddo, inospitale,
inodore, insapore, incolore.
Macchine in movimento
seguono percorsi sconosciuti,
di realtà e futuro incerti.
Vorrei...
Vorrei poter, un giorno,
trasformare il mio essere
nell’operaio del colore,
e dipingere con pennellate di magia
il cielo d’azzurro,
colore emblematico
della lealtà e dell’idealismo,
della pacatezza e della meditazione,
e poi ancora
di giallo, di rosso e di bianco,
colore del sole e della luce,
della vita e dell’amore,
della purezza,
della speranza, della fiducia,
della magia e dei sogni,
gli stessi
che permetteranno un giorno
di vedere il mondo trasformato
e migliorato in un futuro nuovo,
in memoria del passato .
di guardare il mondo
con occhi di bambina.
Posto freddo, inospitale,
inodore, insapore, incolore.
Macchine in movimento
seguono percorsi sconosciuti,
di realtà e futuro incerti.
Vorrei...
Vorrei poter, un giorno,
trasformare il mio essere
nell’operaio del colore,
e dipingere con pennellate di magia
il cielo d’azzurro,
colore emblematico
della lealtà e dell’idealismo,
della pacatezza e della meditazione,
e poi ancora
di giallo, di rosso e di bianco,
colore del sole e della luce,
della vita e dell’amore,
della purezza,
della speranza, della fiducia,
della magia e dei sogni,
gli stessi
che permetteranno un giorno
di vedere il mondo trasformato
e migliorato in un futuro nuovo,
in memoria del passato .
Adriana Giulia Vertucci dicembre 2013
Opera scritta il 22/04/2015 - 09:03
Letta n.1162 volte.
Voto: | su 3 votanti |
Commenti
L'attesa di vedere pennellate di colori nuovi che possano ridipingere il mondo dell'anima facendolo tornare al suo splendore antico. Lirica profondamente introspettiva. Piaciuta!
Arcangelo Galante 23/04/2015 - 18:55
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