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Il guardiano delle acque

Un guardiano sulla riva
nulla sa di monte o valle:
a tutto dà le spalle,
solo quel che vede
è quello che conta
è quello che c'è.
Sotto gli occhi tutto scorre:
il tempo passa
e che fermo resta
se tra un'onda si ripete
tutto quello che non torna,
tutto quello che non c'è.
A monte forse c'è la fonte,
forse batte ancora un cuore
forse ancora c'è un perchè.
A valle forse c'è la foce
dove forse la sua voce
canta ancora anni andati
chiama forse ancora te.
Fermo là sulla sua riva
dice addio a monte e valle,
all'acqua cheta dà le spalle:
è tempo di tornare,
addio a tutto quel che affonda
addio a lei che più non c'è.



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Opera scritta il 15/06/2010 - 20:04
Da Donna Pola
Letta n.1401 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Grazie ragazze per i vostri incoraggianti commenti! Speriamo di ruscire ad essere lungimiranti e di avere sempre il coraggio di gettare il cuore oltre....la riva! Un abbraccio

Donna 22/06/2010 - 16:48

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grande Donna!!! Mi piace molto come hai saputo intrecciare il corso dell'acqua con l'amore...Stupendo scritto continua così

adelaide 20/06/2010 - 18:46

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Cercare di vedere oltre la riva e'un buon passo che l'uomo puo' fare.Di solito ci si perde a guardare cio' che si vede davanti al nostro naso. Bellissima poesia.Un abbraccio

Zenit 20/06/2010 - 14:24

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Grazie Massimo, grazie Antonyo! A presto!

Donna 20/06/2010 - 12:31

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ottima la tessitura e la forma egregio l'impatto emozionale complimenti un abbraccio antonyo

antonyo 17/06/2010 - 18:01

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Perché sottrarre all'intelligenza la necessità di considerare le cause e gli effetti che stanno, necessariamente, oltre alla ristretta visuale che si ha quando si osserva da un particolare e limitante punto di vista? Chi si limitasse a guardare solo un'ansa del fiume potrebbe pensare che in quel mulinare d'acqua la corrente segua una direzione contraria a quella che è in realtà. Chi guarda, da vicino, l'intreccio dei fili di un telaio non vede l'arabescato tappeto, ma sa che c'è.

Massimo Vaj 16/06/2010 - 10:59

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