L' inverno arriva in un lampo
in una morsa che non lascia scampo,
Gli animali in letargo non si accorgon di nulla
al contrario se ne accorge il bambino nella culla.
Il vento gelido è il suo primo messaggero
e con le sferzate non ci và leggero,
Esse ti colpiscono in pieno volto
ed alla fine ti rimangon sconvolto.
Il gelo e la neve ricopron tutto quanto
come una mano coperta da un guanto,
In montagna i fiocchi di neve cadon per terra
e transitare con l' auto diventa una guerra.
Ma ormai questo è un ricordo da accantonare
ormai la primavera ha deciso di arrivare
in una morsa che non lascia scampo,
Gli animali in letargo non si accorgon di nulla
al contrario se ne accorge il bambino nella culla.
Il vento gelido è il suo primo messaggero
e con le sferzate non ci và leggero,
Esse ti colpiscono in pieno volto
ed alla fine ti rimangon sconvolto.
Il gelo e la neve ricopron tutto quanto
come una mano coperta da un guanto,
In montagna i fiocchi di neve cadon per terra
e transitare con l' auto diventa una guerra.
Ma ormai questo è un ricordo da accantonare
ormai la primavera ha deciso di arrivare
Opera scritta il 20/05/2015 - 22:05
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Commenti
Deliziose immagini poetiche esaltano la bravura dell'autore in un'opera pregna di amore per la natura vissuta come complemento delle stagioni del cuore. Stupenda poesia!
Arcangelo Galante 21/05/2015 - 11:18
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Che bello il tuo modi di salutare la primavera dando il sapore di un ricordo quasi lontano; quello di un inverno che arriva all'imporvviso. Io colgo anche una metafora che potrebbe riferirsi alle stagioni della nostra anima spesso avviluppata dal gelo della malinconia in attesa del tepore primaverile in guisa di guarigione.
luciano rosario capaldo 21/05/2015 - 09:52
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