non è il canto di una trota nella Tenza,
non è loquela di nominata senza.
Assenza e non Cosenza,
registri la presenza,
sopporti la perdenza.
E tu con l'auto giù verso Piacenza,
rimugini e poi avverti l'appetenza
d'una musica nella sua olistica potenza.
Del baratro poi calcoli la pendenza,
ti fa onore farne presto conoscenza,
e poi sbandi e perdi la tua competenza.
Assenza è una lenza
perduta in un grande prato di quella Val d'Enza,
se chiudi gli occhi annuserai una flatulenza.
Assurda è la movenza,
c'è mancanza qui di benza,
mi tocca andar fino a Faenza.
E se sembra una possenza
c'è un'empirica diffidenza,
ma il cuore non può opporre resistenza.
Collisione di prudenza
nei pressi dell'antica Fiorenza,
teoresi in lutto per capienza.
Negli occhi di Lorenza
c'è un'amabile scemenza,
degna del borgo di Forenza.
Inorgoglita mai latenza;
ci si muove per urgenza ed emergenza,
non per bisogno di demenza... E di clemenza.
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