Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo
(LA MORTE:)
Sono voce amica,
e son per te,
sono l’ombra più antica
che c’è.
Sono qui all’attenzione
delle tue membra stanche,
aspetto finché il sangue
sarà in circolazione.
Sono voce amica,
e son per te,
sono l’ombra più antica
che c’è.
Sono qui all’attenzione
delle tue membra stanche,
aspetto finché il sangue
sarà in circolazione.
(IL DIAVOLO:)
Non pregarmi, non a me:
io non son Colui che è.
Sono l’angelo di morte,
del destino mio più forte,
al mio destin ribelle
dal tempo che le stelle
già furono create.
Quante vite da allora sono nate…
e quante ne ho prese!
La tua, tra le tante, è lì che attende:
orsù vieni, ché l’ora già t’aspetta.
(IL CAVALIERE:)
Ma l’ultima parola non è detta!
(L'ECO:)
È detta… è detta… è detta…
Opera scritta il 22/06/2015 - 15:24
Letta n.1260 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
Grazie delle letture e dei commenti. Il testo, scritto ormai diversi anni fa, è chiaramente ispirato al famoso disegno di Durer. Un saluto.
Gabriele Fratini 24/06/2015 - 22:59
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Dialogo in rima molto suggestivo e l'uso dell'eco come se fosse il coro risolutivo rende il tutto molto tragico ed ellenico. Complimenti!
Salvatore Mauro 24/06/2015 - 12:02
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La teatralità dei versi non la rendono propriamente prosa questa poesia ma, per l'appunto, vivo teatro. Suggestione è una caratteristica che emerge subito dai versi dialogati.
Buona così!
Un saluto
Buona così!
Un saluto
Pasquale Sazio 22/06/2015 - 21:19
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