e dalla finestra sento
il triste picchiettio
dei miei luccicanti sogni.
Ah che suon gentile!
Par che anche le docili speranze
del marmoreo cielo
cadano verso il fango
proprio come le mie.
Piove dentro la mia dimora
e la pioggia eterea
benedice timidamente
il tumore della mia esistenza.
Piccole di ombre di aghi
scavano nel petto una via
verso il mio cuore urlante.
Ah che dolore assurdo!
la mia musa blu ha rubato
la mia casa e le poche certezze
del mio cieco spirito.
Ora le mie costole sono come
due finestre spalancate
durante una tempesta.
Grande forza celeste
partorisci eterne bellezze
per distruggerle
un istante dopo.
Così facendo eviti di relegare
il mondo nell'armonia
e di rinchiuderci nell'eden.
La bellezza non sarà mai
come uno stagno in estate
e l'abitudine non ci trasformerà
in fantasmi immobili.
Ti ringrazio perché distruggi l'eterno
mentre conversi con noi
con tremanti parole.
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