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SENZA IDENTITA

Quando perdi un genitore
Ti chiamano orfano
Quando si perde
Una sposa
Ti chiamano vedovo


Ma quando perdi un figlio
Come ti chiama la gente
Non hai un nome
E per tutti
Non sei niente.


Sei come una foglia
In balia del vento
Sei come una barca
Alla deriva
Sei un corpo
E un anima senza tempo


Vivi giorno per giorno
Il dolore e 'il tuo compagno
E speri che tutto
Finisca in un momento
Per porre fine al tuo tormento


Detesto le persone
Il loro pietismo apparente
Meglio il silenzio
Non dire niente
Un silenzio dignitoso
e’ piu rispettoso
sicuramente




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Opera scritta il 07/07/2015 - 08:37
Da MAURO MONTALTO
Letta n.1128 volte.
Voto:
su 7 votanti


Commenti


Buonasera, Mauro sento che il tuo cuore malato sta impazzendo di dolore
Ti rispetto, ti capisco, una morte così giovane addolora tutti,
la sua anima ha preso il volo quella maledetta sera …. e ti ha lasciato solo.
Pesante come un macigno ti sembra questo eterno tempo .
Il tuo è’ uno strano male che non vuole guarire , che non riesci a sopportare, ti tortura .
nessun medico potrà mai guarire la tua ferita,
ora scende la sera e il silenzio vi trova dolcemente abbracciati :
un padre maturo che vuole proteggere dal buio delle tenebre il suo giovane figliolo. vorrei regalarti ora
un sorriso , abbi cura di te.

MARIAPIA CARUSO 07/07/2015 - 21:13

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Mauro caro ciao... con questa tua mi lasci senza parole, se nelle altre sono riuscita a scriverti qualcosa e ha donarti una parola di conforto in questa mi hai messa a ko. Mentre ti scrivo sto piangendo, la tua opera mi tocca molto da vicino quindi ti capisco.. Nessuno può far nulla di fronte ad una perdita così grande. nemmeno il mio grande abbraccio e la mia mano, che con affetto ti porgo... Ti voglio bene. non basta lo so, credimi lo so.. Ciao.

Maria Cimino 07/07/2015 - 18:53

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Uno sfogo amaro, in cui l'autore esprime tutta la propria amarezza per la realtà circostante. E' come un'identità perduta, che cerca inutilmente di ritrovare la strada maestra, in balia di eventi non voluti. Certamente, solo chi soffre può capire e non sempre si possono trovare parole per il giusto conforto. Testo toccante.

Arcangelo Galante 07/07/2015 - 16:18

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Quando perdi un figlio c'è una rabbia enorme dentro di te, contro tutto e nessuno, che non sai dove scaricare perché è la più grande ingiustizia senza spiegazione alcuna che ti possa capitare.Il peggio del peggio in assoluto,ma dobbiamo andare avanti per il bene di quelli che rimangono ,contando sulla forza straordinaria che in queste circostanze emerge spontanea e infischiandosene del pietismo che ci circonda: nessuno,nemmeno con il massimo sforzo potrà mai capire il tuo infinito dolore.

Luciano Guidotti 07/07/2015 - 14:27

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Sofferto quanto... espressivo verseggio...
Meglio il silenzio che il pietismo apparente... E' più vero...

Rocco Michele LETTINI 07/07/2015 - 13:41

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Poesia di riflessione, un dolore inimmaginabile.

Fabio Garbellini 07/07/2015 - 12:36

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Hai ragione Mauro, spesso è più confortante il silenzio che le parole banali. Ma anche per esprimere il giusto silenzio serve cuore e sentimento.

Millina Spina 07/07/2015 - 12:31

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Hai ragione... posso solo immaginare...restando in rispettoso silenzio. Ciao!!!

Maria Carla Pellegrini 07/07/2015 - 11:45

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Mauro , nessuno può immaginare il dolore dilaniante che giorno per giorno ti consuma e ti svuota fino a farti divenire una sacco vuoto che non riesce più nemmeno a stare in piedi. Hai ragione in tutti i tuoi versi per cui non giudico, non dico, ma ti offro una spalla ed una persona su cui contare.

luciano rosario capaldo 07/07/2015 - 11:37

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Un dolore espresso con la strana realtà che ci circonda, ma una sofferenza che solo chi la prova può capirla. Versi molto veri e sentiti.

Ugo Mastrogiovanni 07/07/2015 - 10:34

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Caro Mauro spesso è difficile trovare le parole per confortare una persona con un dolore immenso,indescrivibile.Credo che tu abbia ragione è meglio stare zitti.Ti sono vicina.Ciao

Anna Rossi 07/07/2015 - 09:55

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