In un bosco sulle rive di un lago alpino, in ogni tempo e in ogni dove, viveva Ametista fatina monella. Gli abitanti del villaggio vicino erano ormai allo stremo. Ai boscaioli sparivano le asce, i funghi si mimetizzavano con le foglie e dal torrente che scendeva dal ghiacciaio non si traevano più pesci. L’autore di questi incidenti? Ametista.
Un giorno di fine giugno i paesani, stanchi di veder boicottate le loro escursioni boschive decisero, a malincuore, di abbandonare le loro case e trasferirsi altrove. In un sussurro di albero in albero la voce giunse all’orecchio di Re Cristallo. Furioso di fronte alle malefatte della piccola Ametista la affrontò.
- Hai superato ogni limite e ora gli umani se ne vanno.
- E allora? – chiese Ametista con occhi ridenti – che vadano pure, chi li vuole?
- Noi. Il bosco. Gli animali.
- Perché?
- Anche se di alcuni faremmo volentieri a meno, fanno parte di questo ambiente e mantengono un certo equilibrio.
- Pprrrr – pernacchiò Ametista, - un equilibrio fatto di saccheggi e distruzione.
- Alcuni, ma altri intervengono per tagliare ciò che è in eccesso e custodire ciò che sta per scomparire.
Ametista avrebbe voluto fare una lista di pro e di contro, ma di fronte al rischio che il bosco diventasse inospitale anche per il popolo delle fate, desistette. E accettò la punizione.
La voce del vento arrivò in ogni casa del paese e sussurrò alle persone di non trasferirsi. E Ametista accettò di ispirare ogni sera una fiaba e di frullare le ali per regalare la magia e il mistero a ogni bambino che transitava di lì.
Quindi se arrivando vicino a un laghetto alpino senti un fremito e la voglia di raccontare una storia fermati e fai un inchino. Ametista ne sarà deliziata.
Un giorno di fine giugno i paesani, stanchi di veder boicottate le loro escursioni boschive decisero, a malincuore, di abbandonare le loro case e trasferirsi altrove. In un sussurro di albero in albero la voce giunse all’orecchio di Re Cristallo. Furioso di fronte alle malefatte della piccola Ametista la affrontò.
- Hai superato ogni limite e ora gli umani se ne vanno.
- E allora? – chiese Ametista con occhi ridenti – che vadano pure, chi li vuole?
- Noi. Il bosco. Gli animali.
- Perché?
- Anche se di alcuni faremmo volentieri a meno, fanno parte di questo ambiente e mantengono un certo equilibrio.
- Pprrrr – pernacchiò Ametista, - un equilibrio fatto di saccheggi e distruzione.
- Alcuni, ma altri intervengono per tagliare ciò che è in eccesso e custodire ciò che sta per scomparire.
Ametista avrebbe voluto fare una lista di pro e di contro, ma di fronte al rischio che il bosco diventasse inospitale anche per il popolo delle fate, desistette. E accettò la punizione.
La voce del vento arrivò in ogni casa del paese e sussurrò alle persone di non trasferirsi. E Ametista accettò di ispirare ogni sera una fiaba e di frullare le ali per regalare la magia e il mistero a ogni bambino che transitava di lì.
Quindi se arrivando vicino a un laghetto alpino senti un fremito e la voglia di raccontare una storia fermati e fai un inchino. Ametista ne sarà deliziata.
Opera scritta il 18/08/2015 - 19:54
Da Magia 66
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