Una voce gli sussurrava alle orecchie:
-Rallenta, Rallenta che ci ammazziamo così-
Ma lui non sentiva, o non ascoltava, sentiva soltanto l'eco del rumore delle porte che gli erano state sbattute in faccia, vedeva solo la sporcizia che aveva lasciato chi, dopo averlo attraversato, aveva abbandonato dentro di lui.
Sentiva pulsare nel sangue ogni pugno non dato, ogni "no" non pronunciato, ogni carezza che gli era stata negata, ogni affetto che una vita impietosa gli aveva strappato di mano, ogni sopruso che aveva dovuto subire, e intanto metteva un'altra marcia.
Correva come una scheggia impazzita nel buio, spegnendo i fari, e di colpo un muro gli si parò davanti.
Ma lui non vide quel muro, non vedeva un muro, vedeva solo il suo dolore e la sua voglia di distruggerlo scagliandocisi contro, così chiuse gli occhi, ed esalando il suo ultimo respiro accelerò.
Daniel Bertuolo
Opera scritta il 08/09/2015 - 20:35Voto: | su 6 votanti |

Anna Rossi
10/09/2015 - 04:37



