Una porta socchiusa
sul cielo azzurrognolo,
un'angusta feritoia
attraversata
da baluginii di sguardi,
da timidi gesti.
sul cielo azzurrognolo,
un'angusta feritoia
attraversata
da baluginii di sguardi,
da timidi gesti.
Flutti deboli
come la mia volontà.
O mia bella amata,
O rovente battigia,
perdonami.
Nel nostro orto,
mele vermiglie
che nessuno coglierà.
Opera scritta il 13/10/2015 - 23:17
Letta n.1182 volte.
Voto: | su 8 votanti |
Commenti
Antonio caro, ed io che pensavo che volessi scrivere un libricino... Ciao senti molto bella e delicata questa tua timidezza. Complimenti...a te serena notte.
Maria Cimino 14/10/2015 - 23:55
--------------------------------------
Deliziosa poesia, molto bravo. Ciao
Anna Rossi 14/10/2015 - 20:26
--------------------------------------
Ogni pensiero, sensazione ed emozione dell'autore, si mescola in una natura umana dai toni riflessivi ed intensamente profondi, in cui si cercano risposte significative ed importanti ad una TIMIDEZZA che l'avvolge. Un'opera molto graziosa e piacevole a leggersi.
Arcangelo Galante 14/10/2015 - 14:55
--------------------------------------
Hai decantato con acume e... in versi adorabili, una piaga che ci tormenta: LA TIMIDEZZA. Serena giornata Antonio.
Rocco Michele LETTINI 14/10/2015 - 08:28
--------------------------------------
Inserisci il tuo commento
Per inserire un commento e per VOTARE devi collegarti alla tua area privata.