Rimane bianco
e scarno, questo muro
d’intrecci rimandati
parole sfinite
e scarno, questo muro
d’intrecci rimandati
parole sfinite
- giunco seminudo -
Resto a domandarmi perché, così, all’improvviso
e mi rimbomba dentro, l’urlo che non vuole uscire
massacrando quel poco d’equilibrio
Restare
è la condanna da pagare
per occupare un’ombra
due impronte sulle zolle
un campo inaridito
Ingrassando
colpe
inesistenti
Opera scritta il 04/01/2016 - 15:17
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Commenti
Non era facile capire questa sofferenza smisurata. I versi colpiscono per la loro intensità.. ma ora è tutto più chiaro. Non ci sono altre parole che posso dire.. Un abbraccio
Francesco Gentile 06/01/2016 - 01:21
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Il dolore di tutti i genitori orfani di figli. grazie per la presenza.
light and shade * 05/01/2016 - 23:13
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Un dolore profondo tra le tue righe che comprendo...Ciao
margherita pisano 05/01/2016 - 17:13
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Mi ha fatto pensare assai assai... in particolare il finale...ma anche due impronte sulle zolle di un cmpo inaridito...quel campo è l'amore?...avrò detto una minchiata, lo immagino.
Gennarino Ammore 05/01/2016 - 15:59
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Versi molto belli! Mi piace lo stile.. Belle immagini per descrivere quei sensi di colpa, per lo più inesistenti, che inchiodano l'esistenza.. Molto apprezzata..
Francesco Gentile 05/01/2016 - 13:35
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