Seduto e abbattuto
ricorda il tempo che ha vissuto,
seduto e molto stanco
vorrebbe uscire da questa stanza,
riabbracciare sua moglie
e tornare a passeggiare,
sentire di nuovo i raggi del sole.
Le gambe sono stanche,
non l'accontentano più,
gli concedono al massimo
di camminare per la casa,
sono lontani i giorni
in cui andava dove voleva,
in cui partiva e tornava,
in cui niente lo fermava.
Seduto e abbattuto
guarda le lancette,
seduto e molto stanco
aspetta la badante,
quante cose sono cambiate,
i suoi figli sono cresciuti,
hanno sempre da fare,
il desiderio di raggiungerla,
di lasciare questo mondo,
è sempre più grande.
ricorda il tempo che ha vissuto,
seduto e molto stanco
vorrebbe uscire da questa stanza,
riabbracciare sua moglie
e tornare a passeggiare,
sentire di nuovo i raggi del sole.
Le gambe sono stanche,
non l'accontentano più,
gli concedono al massimo
di camminare per la casa,
sono lontani i giorni
in cui andava dove voleva,
in cui partiva e tornava,
in cui niente lo fermava.
Seduto e abbattuto
guarda le lancette,
seduto e molto stanco
aspetta la badante,
quante cose sono cambiate,
i suoi figli sono cresciuti,
hanno sempre da fare,
il desiderio di raggiungerla,
di lasciare questo mondo,
è sempre più grande.
Opera scritta il 25/01/2016 - 16:44
Da Carlo Festa
Letta n.1221 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
tristezza...sentita
Francesco Gentile 26/01/2016 - 10:04
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Descrizione di una amara solitudine...dove chi rimane solo non ha voglia più di restare su questo mondo....Poesia assai toccante questa tua..ciao Carlo...a te serena serata...e complimenti per la tua sensibilità..
Maria Cimino 25/01/2016 - 21:18
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descrive molto bene una triste realtà.versi ben scritti..
roserosse roserosse 25/01/2016 - 17:55
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