Come una gatta sali sul letto, strusciando il viso, con grintose fusa contro il mio petto.
Poi con un fulgente sorriso, ti allontani, mi graffi, solo per lacerarmi il cuore, con un tocco di lingua inumidisci le labbra, come la gatta lecca i suoi baffi.
E per farmi dispetto, effondi bellezza, che non mi doni, godendo della mia angoscia, alimenti la mia tristezza, che affogo in bicchieri di vino, bevuti di sera, nella fresca e limbida brezza.
Ti muovi morbida e sinuosa, provocando l'impeto del mare in tempesta, e nella mia mente, frastornata, che prima combatteva da padrone con rabbia furiosa... Mentre ora cerca sol di ricordare, d'esser uomo, che non piange, ma sopporta il dolor, nel cuore, come un'avida sposa.
È vero che l'altra io amai, e che or amo ancora, ma d'un tratto il tuo viso incontrai, e con sospirar di favela io di te m'innammorai.
Ho sbagliato ancora, poiché con le parole più dolce che trovai...portai imbarazzo nella tua dimora.
Volevo solo sapessi, che dopotutto, gli sbagli non son tali, se con amore, questi son concessi.
Poi con un fulgente sorriso, ti allontani, mi graffi, solo per lacerarmi il cuore, con un tocco di lingua inumidisci le labbra, come la gatta lecca i suoi baffi.
E per farmi dispetto, effondi bellezza, che non mi doni, godendo della mia angoscia, alimenti la mia tristezza, che affogo in bicchieri di vino, bevuti di sera, nella fresca e limbida brezza.
Ti muovi morbida e sinuosa, provocando l'impeto del mare in tempesta, e nella mia mente, frastornata, che prima combatteva da padrone con rabbia furiosa... Mentre ora cerca sol di ricordare, d'esser uomo, che non piange, ma sopporta il dolor, nel cuore, come un'avida sposa.
È vero che l'altra io amai, e che or amo ancora, ma d'un tratto il tuo viso incontrai, e con sospirar di favela io di te m'innammorai.
Ho sbagliato ancora, poiché con le parole più dolce che trovai...portai imbarazzo nella tua dimora.
Volevo solo sapessi, che dopotutto, gli sbagli non son tali, se con amore, questi son concessi.
Opera scritta il 17/02/2016 - 06:09
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Voto: | su 3 votanti |
Commenti
Fa piacere che vi sia piaciuta, per il resto c'est la vie.
Emanuele Stridente 17/02/2016 - 21:20
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EEEEEEEEEEEEEEEEE IL MARE IN TEMPESTA è DURO DA SUBIRE MOLTO BELLA
POETA DELL'AMIATA LUPO DELL'AM 17/02/2016 - 16:34
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C'è qualcosa di stridente in questa poesia, saranno i famosi due piccioni con una fava? I piccioni sembrano sfuggenti, sarà meglio che il poeta d'uno solo s'accontenti.
salvo bonafè 17/02/2016 - 15:24
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E' quanto subiamo oggidì. Soffermiamoci sull'esplicito tuo verseggiare... Lieta giornata.
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Rocco Michele LETTINI 17/02/2016 - 12:28
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