…eh lontani ormai quei tempi, quando strade giocosamente impegnavamo a tirar calci ad un pallone, oggi , auto e vittime a riempirle amico dalle ginocchia sbucciate!
Capanne improvvisate di cartone e legname rubato sottratto a cantieri veri… aperti, oggi, invece, cattedrali nel deserto, amico dalle ginocchia sbucciate.!
Come cambiano i tempi, ormai l’anima gira in rete, gretto bullismo evolve in stereotipo di se stesso, amico dalle ginocchia sbucciate!
In strada non più pallone ma al “diverso” un bel calcione. Così si butta a terra lo sfortunato in carrozzella si umilia di turno il gay si ammazza la vita in branco e talvolta è proprio lei la vittima, quella seduta lì… in quel banco amico dalle ginocchia sbucciate!
A difendere dignità o libertà un numero verde otto zero zero che assurdità! Immondo mondo di stupide facciate ti prego restituiscimi quel caro e vecchio amico dalle ginocchia sbucciate!
Luciano Capaldo 12 marzo ‘16
«…si temeva il giudizio dei più grandi d’età …un tempo!»
RIMEMBRANZE CHE NON SARANNO MAI OBLIO... E' IL RETTO PASSATO A FARLO RIVIVERE NELLA MENTE... VERSI STRAORDINARI LUCIANO... LA NOTA UN' AUREA OSSERVAZIONE DA INCORNICIARE... LIETA DOMENICA.
Rocco Michele LETTINI 13/03/2016 - 14:09
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******Loris,Marilla Margherita e Giovanni ...quanto ho apprezzato i vostri commenti . Vi ringrazio per il tempo dedicatomi. Buona poesia a tutti.
luciano rosario capaldo 13/03/2016 - 14:03
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Quanta sana nostalgia nelle tue frasi. Un tempo che non ritornerà più. Molto bella ed intensa la tua reminiscenza poetica. Buoa domenica.
Giovanni Santino Gurrieri 13/03/2016 - 10:50
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Ginocchia sbucciate simbolo di un tempo che non esiste più...La decadenza sociale di oggi, dilaga nelle strade, nelle scuole e anche in famiglia, non esiste rispetto alcuno, solo egoismo allo stato puro...e tanto altro. Molto bella la tua poesia, con eleganza tocchi temi assai profondi e veri...Condivisa e tanto apprezzata. Buona domenica
margherita pisano 13/03/2016 - 09:28
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Ho sempre invidiato la disinvoltura dei giochi maschili…..io guardavo in disparte, contegnosa. Poi da sola calciavo qualche sasso….Bella la tua poesia!
Marilla Tramonto 13/03/2016 - 08:11
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Mi sono rivisto per strada (di ghiaino) a scalciare i sassi più grossi, a giocare a biglie di terracotta. Ginocchia e gomiti rigorosamente sbucciati. Già dissi di essere un giovane vecchio e ne ho nostalgia. Grazie per questo. Buona serata.
Loris Marcato 12/03/2016 - 23:12
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Ciao Poeta anche nel club allora? Grazie e buona serata.
luciano rosario capaldo 12/03/2016 - 21:17
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DEVO DIRE HAI ESPRESSO TUTTA L'ATTUALITA' CHE C'è E CARO RAGAZZO DALLE GINOCCHIA SBUCCIATE SIAMO IN DIVERSI A SOFFRIRNE ***** BELLA
POETA DELL'AMIATA LUPO DELL'AM 12/03/2016 - 21:06
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Adriano carissimo se sei segnato dalle stesse cicatrici benvenuto nel club. Personalmente non so quanti punti di sutura segnano sul mio corpo il cammino della mia crescita ma era lo scotto da pagare per poter praticare la strada. Oggi i divani fanno crescere i ragazzi ma solo di peso. Grazie per il tuo graditissimo passaggio. Alla prossima e...buona poesia a tutti.
luciano rosario capaldo 12/03/2016 - 20:45
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Con questa tua lirica è stato fondato ufficialmente il club dei nostalgici a cui mi onoro di far parte, se mi date la tessera. Cosa posso dire io che porto ancora le cicatrici sulle ginocchia e nel cuore? Fa male confrontare il passato con il presente per la perdita evidente dei valori. Non resta che difendere quel poco che ci resta ..ma non è facile ..e già l'hai detto tu in modo eloquente ... purtroppo ci resta un numero verde che poi è un qualcosa di facciata. (Faccio finta di far niente ma mi ritrovo sempre Maria che ha già detto tutto prima di me ... ciao Maria...stammi bene). Buona serata
Adriano Martini 12/03/2016 - 20:36
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Nadia grazie per essere passata da me e ristorarti in questo tuffo nel passato. Maria immancabile Maria, colonna del sito e regina dei nostri cuori sempre in cerca di una tua parola e di un tuo commento che ci tiri su...grazie, grazie mia dolcissima amica.
luciano rosario capaldo 12/03/2016 - 19:53
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Scusa intendo sabbia e non sabia.. Ebeh nammaggia a me sono un terromoto con la tastiera. che ci posso fare anche in questo sono io.. ciao.
Maria Cimino 12/03/2016 - 19:52
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Ohi Lucianino ciao che fai un salto nel tempo bravo..Tempi spensierati vero? nei miei anni già qualcosa era cambiata ma ricordo anch'io quando giocavo con le mie amichette nel cortile a palla a volo ero brava sai? Mi hai fatto tornare alla mente tante belle immagini della mia infansia..e della mia adolescienza.. hai voglia quanti colpi che prendevo ai gomiti quando facevo la schiacciata..ohi..ohi..ohi ricordo ancora il dolore..e poi da grandicella mi sono anche sbucciato le ginocchia giocando a calcetto..quindi conosco anche quel dolore. Eh si Luciano il tempo passa ma i ricordi non si perdono....al contrario in questo mondo malato raccogliamo quei bei ricordi come granelli di sabia in fondo alla clessidra. Grazie per averci regalato le emozioni di un tempo che rimangono impresse nella nostra mente...nel nostro cuore. grazie caro amico mio.. Ti abbraccio e che sia per te un buon fine settimana. Oh un grande abbraccio a Mariana. ciao.
Maria Cimino 12/03/2016 - 19:46
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Che bella poesia Luciano... completamente condivisa per contenuto e bella anche l'anafora. Io trascorrevo i tre mesi di vacanze da mia nonna in campagna ed era come dicevi tu. Giocavo al pallone e costruivo rifugi, i miei segreti, con il rispetto per i più grandi, il tutto condito con sana amicizia. Non c'era bullismo o cattiveria,perché avevamo dei modelli positivi. Grazie per i tuoi versi che, oltre ad essere nostalgici, sono soprattutto un' accorata denuncia dell'immoralità da parte di un poeta dal cuore molto etico Ti auguro un lieto fine settimana, ricco di felicità Nadia 5*
Nadia Sonzini 12/03/2016 - 19:45
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Ciao Paolo grazie a te per aver condiviso con me quei momenti e grazie anche te Salvo compagno di viaggio in questa avventura preistorica. Ne sono lieto e felice.
luciano rosario capaldo 12/03/2016 - 19:30
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Versi che per quelli della mia generazione esercitano sempre il proprio fascino, anche se i "nuovi mostri" continuano a ripeterci d'appartenere a epoca giurassica. Ciao Luciano.
salvo bonafè 12/03/2016 - 19:25
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Ho rivissuto leggendo questa pregevole poesia, il periodo delle ginocchia sbucciate, delle capanne e del timore del giudizio dei più grandi. Ricordo che era tutto più genuino e meno violento, negli anni sessanta e settanta. Grazie per averci donato queste emozioni caro Luciano. Felice serata
Paolo Ciraolo 12/03/2016 - 19:08
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AhAh che bello Millina ! Un abbraccio e grazie.
luciano rosario capaldo 12/03/2016 - 19:02
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Ciao Luciano, tanta nostalgia in questi tuoi versi non solo per la semplicità dei nostri giochi e per gli animi forse più puri o comunque non contaminati da virtuali intermediari. Il faccia a faccia ci rendeva veri e molto più rispettosi gli uni con gli altri. Molto apprezzata e totalmente condivisa, di quelle ginocchia sbucciate mi sono, fortunatamente, rimaste le cicatrici. Ciao
Millina Spina 12/03/2016 - 18:56
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