A mio figlio...
Guardami,che pensi di me...
Lo so che sono vecchio..
Lo dice anche lo specchio..
Vecchiaia infame..
Come un giudice in sentenza.
Che penitenza...
Ach'io ero un bambino..
Piccolo e carino..
E ora cosa sono...
Lo chiedo a te figlio mio..
Ho i brividi alla schiena..
Legato a una catena..
Ogni mio muovimento..
E sempre più lento..
Guardami, sono tuo Padre..
Quanti giochi abbiamo fatto insieme..
Ma ora tu sei grande e io ancor di più..
Guardami adesso...
O mai più....
Lo so che sono vecchio..
Lo dice anche lo specchio..
Vecchiaia infame..
Come un giudice in sentenza.
Che penitenza...
Ach'io ero un bambino..
Piccolo e carino..
E ora cosa sono...
Lo chiedo a te figlio mio..
Ho i brividi alla schiena..
Legato a una catena..
Ogni mio muovimento..
E sempre più lento..
Guardami, sono tuo Padre..
Quanti giochi abbiamo fatto insieme..
Ma ora tu sei grande e io ancor di più..
Guardami adesso...
O mai più....
Opera scritta il 28/04/2016 - 22:18
Letta n.1037 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Poesia molto bella e commovente. Ma non temere, anche se i figli a volte sembrano un po' distratti o lontani, nel momento del bisogno te li ritroverai accanto. 5*
MARIELLA CONTRO 01/05/2016 - 17:43
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Mi sembra che tu esprima una leggera amarezza per il tempo che scorre, forse non riconosciuto da un figlio un po' distratto...bella
rosa rosae 29/04/2016 - 19:40
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Bella poesia, tranne l'ultimatum finale.
salvo bonafè 29/04/2016 - 13:25
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ESPLICITO ET PROFONDO MESSAGGIO IN UN VERSEGGIO FORGIATO CON MAESTRIA...
LIETA GIORNATA
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LIETA GIORNATA
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Rocco Michele LETTINI 29/04/2016 - 08:40
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Commovente ed accorata quasta poesia dedicata a tuo figlio! Spero sia foriera di tanti buoni sentimenti...
Patrizia Bortolini 29/04/2016 - 08:08
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