Girando in giostra a Genova con un giovane gitano di nome Giangiacomo col suo cane Giobatta, giurai che mai più avrei giocato alla gibigiana in ginocchio su un gradino di granito di un garage di Gubbio del genero di Giuseppe Garibaldi, dal fare un po' gradasso, vestito con un gilet giallo piuttosto grezzo e grossolano.
Così mi gratificai con una granita ghiacciata al gusto ginger mentre
sulla graticola friggeva un galletto guarnito di semi di girasole e salsa
guacamole col sottofondo di un giradischi Grundig che gracchiava
come un grifone della Garfagnana le cui grida fecero accorrere un
guardiano di un gregge di guanaco giunto dal Guatemala nel mese di giugno dopo la guarigione da una grave forma di gastroenterite dovuta ad un germe del Gabon diffuso da un gruppo di gorilla dal grosso gargarozzo.
Fu una giornata gravosa e così stremato, dopo un gargarismo, mi bevvi una gazzosa a garganella, lessi il Gazzettino, misi il gel un garofano all'occhiello e, con fare gattopardesco, mi recai dal mio garagista di nome Gandhi che
era stato gambizzato in una gita in Gallura e ritirai la mia moto Gilera
Gt color giallo Gauguin.
Girai per giorni e giorni tranquillo come un gasteropode ghanense fino a Ginevra tra campi di gardenie e di ginestre in compagnia di un ginecologo di
Giava e di una giovane gravida di nome Gigliola vestita in georgette.
In generale fu una gita gradevole e alla sera mi gettai in un giaciglio
come Gesù in una greppia piluccando groviera e gorgonzola con un buon Grignolino, gratificato dai graditi saluti di un guru del Gange di nome Gogol con la foto del suo gatto di nome Gozilla.
Grazie!
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Un abbraccio
Nadia
5*