Ho visto un fiore viola e azzurro.
Aveva gli occhi languidi:
Due primavere acerbe velate dal fumo nero.
Nel crepuscolo ho visto un fiore,
come un sole annegato nello squallore
di questa città. Il cielo era un embrione tremante,
le sue ginocchia posate sulle guance paonazze...
Questa città è scappata, dentro le mie vene
palpitanti non è rimasto che un fiore:
un fiore azzurro e viola.
Aveva gli occhi languidi e affilati
come denti di giaguaro,
come denti di tigre.
Aveva gli occhi languidi:
Due primavere acerbe velate dal fumo nero.
Nel crepuscolo ho visto un fiore,
come un sole annegato nello squallore
di questa città. Il cielo era un embrione tremante,
le sue ginocchia posate sulle guance paonazze...
Questa città è scappata, dentro le mie vene
palpitanti non è rimasto che un fiore:
un fiore azzurro e viola.
Aveva gli occhi languidi e affilati
come denti di giaguaro,
come denti di tigre.
Opera scritta il 24/05/2016 - 13:52
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Commenti
Bella nel suo significato..
quei denti pero?
Mamma mia. Ciao caro.
quei denti pero?
Mamma mia. Ciao caro.
Maria Cimino 24/05/2016 - 22:35
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una metaforica poesia che delinea la quotidianità esasperata dell'odierna umanità:
aveva denti di giaguaro
languidi e affilati!
Espressiva...
*****
aveva denti di giaguaro
languidi e affilati!
Espressiva...
*****
Rocco Michele LETTINI 24/05/2016 - 15:54
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Bella e particolare, mi ha emozionato.
Ho paura però di quei denti...ahi ahi
Buona poesia e scrivi ancora giovane poeta hai tante cose ancora da raccontare io lo so
Ho paura però di quei denti...ahi ahi
Buona poesia e scrivi ancora giovane poeta hai tante cose ancora da raccontare io lo so
Nadia
5*
Nadia Sonzini 24/05/2016 - 15:41
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