Vecchio passi le giornate seduto
all’ombra del folto castagno,
seduto su quella sedia impagliata,
sonnecchi appoggiato alla spalliera.
Passano i giorni, il tempo  via vola,
contempli i tuoi ricordi su quella sedia, 
la testa appoggiata sulle conserte braccia,
passi  la tua  triste e dolorosa giornata.
Il sole scende rapido  oltre  la collina,
non è più tempo di stare all’ombra,
la sera pian piano si avvicina e raffresca,
di rientrare è tempo e intorno  guarda.
Ti alzi con la lentezza di un bradipo,
gli acciacchi li senti tutti, le ossa son tante,
muovi i primi passi traballando,
ti incammini verso la tua vicina casetta.
Ti fermi stabile sulle gambe e fissi il cielo,
sembra dica cosa aspetti,  prendimi  Dio, 
chiudimi gli occhi  e coprimi del tuo velo,
lei  è con te,  mi sta aspettando son sicuro.
Anche questa giornata  lunga  è passata,
pensi alla tua sposa, lassù Dio l’ha chiamata,
mangi qualcosa per zittir  lo  stomaco,
pian piano porti nel tuo letto le doloranti ossa.
Opera scritta il 05/09/2016 - 12:35Voto:  |  su 7 votanti  | 
	

donato mineccia  
 05/09/2016 - 20:15 
  
  
  
  
POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI  
 05/09/2016 - 17:58 ti sono vicino. Ma che fine ha fatto la nostra baldanza? Eravamo ieri due valenti moschettieri.Ritroviamo insieme la strada dell'avventura e andiamo in cerca di fresca pastura.
salvo bonafè  
 05/09/2016 - 17:52 Molto bella
Un abbraccio
Nadia
5 stelle

Nadia Sonzini  
 05/09/2016 - 17:17 
Millina Spina  
 05/09/2016 - 16:56 Molto triste, Lupo, ma molto vera.
Millina Spina  
 05/09/2016 - 16:55 
mirella narducci  
 05/09/2016 - 16:27 Lieto meriggio.
*****
Rocco Michele LETTINI  
 05/09/2016 - 15:38 
 5*
Mary L  
 05/09/2016 - 15:25 
 5*, buon pomeriggio!  
  
Chiara B.  
 05/09/2016 - 15:22 
Paolo Perrone  
 05/09/2016 - 15:03 
                        


