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La Musa

Ti vidi scendere le scale in un mattino di pioggia
con quella tua virilità femminile un poco scontrosa
ti vidi ferma all'angolo della via
con i tuoi occhi lucenti
che parevano perdersi in un campo di grano
tu non sapevi che io ti guardavo
non sapevi che era te che aspettavo.
L'intera mia vita l'ho passata persa
a cercare il tuo profumo
dentro ad uno spazio che per me si restringeva.
Ti ho sognata la notte
quando il buio si faceva più fitto
ti ho eletta mia musa
sapevo che nessuna dea eguagliava la tua bellezza
ti ho lasciata tra le pagine ingiallite di un diario mentre fuori le giornate si accorciavano
e il freddo stendeva il suo velo aspro sulle cose.
Poi un giorno, all'improvviso,
il segreto mi si è svelato
tra il profumo dei limoni e dei gelsomini
vidi la terrazza al mare
i trapezi colorati accarezzati dal sole
ti rividi seduta ad aspettarmi
con la tua camicia troppo lunga
e il caldo che ci avvolgeva nel suo languido abbraccio
lì ho capito che tutto non era mai stato
le ansie, i timori, le preoccupazioni
tutti i vani fantasmi che ci avevano turbate
non erano mai stati che un pugno di nebbia
che si disfaceva al sole
tra il profumo dei limoni.



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Opera scritta il 01/10/2016 - 20:23
Da greta urti
Letta n.1089 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


UNA DEA TUTTA DA LEGGERE è COME VEDERLA SCENDER LE SCALE E RIMANER A BOCCA APERTA 5*

POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 02/10/2016 - 11:31

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Come una vera Dea questa poesia si lascia conquistare per i versi profondi e salutari...Molto bella 5*

margherita pisano 02/10/2016 - 09:31

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Molto Espressiva. Le immagini, l'armonia dei versi... arrivano e ristorano come una fresca sorgente.*****

Francesco Gentile 02/10/2016 - 08:30

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