OPERA

Tesi come dei gladiatori, i muscoli
E vene di sangue strozzate
Sazia la terra, le radici rigurgita.
Imbarazzato il seme
nel talamo perverso giace.
Erotica la zolla
bruna nel calore, mostra.
Dalla tacita intesa
e nell’armonia dell’opera compiuta,
nascerà una nuova vita!
Foriero del concerto autunnale
l’eco del tuono rotolante
come biglia d’avorio,
nel frastuono delle note rombanti, il cielo dilata.
Dissecano i fiori, gonfiano i frutti
e tramortiti cadono.
Striscianti arbusti, al suolo rifratti
dal sole soffocato che freme,
e plumbee nubi, sorpassa.
Dalle file degli alberi d’aprile
ai vermigli penduli frutti,
dall’ebbra fragranza del mosto
al paesaggio in bianco e nero,
tra tetti bianchi e stelle alpine,
anfritite la natura evolve e muta.
E sensuale si rinnova.
I popoli passano lenti
sul volto della terra
nel regolare perpetuo moto dei cicli.
Aporia,
Della mia impotenza di vivere eterno!

Opera scritta il 18/10/2016 - 08:54

Da Tiziana Pedol Barone

Letta n.1084 volte.

***** bella davvero

Marilla Tramonto 18/10/2016 - 16:07

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bella poesia

POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI 18/10/2016 - 12:35

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sei riuscita ad essere sensuale nella descrizione di questa natura autunnale
ti ringrazio
perchè son certa...l'autunno è la stagione più sensuale.....

laisa azzurra 18/10/2016 - 10:51

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