Contro le porte del treno
che si chiusero indifferenti
a noi, alle meningi stanche,
alle decisioni vitali,
gli dissi "ti amo".
Rispose con tutto il corpo
svilito, di chi sa
che quella mia consolazione
è la sua più grande dannazione.
Scivolò sulle rotaie
veloce, come chi ha
da ricordare di dimenticare.
che si chiusero indifferenti
a noi, alle meningi stanche,
alle decisioni vitali,
gli dissi "ti amo".
Rispose con tutto il corpo
svilito, di chi sa
che quella mia consolazione
è la sua più grande dannazione.
Scivolò sulle rotaie
veloce, come chi ha
da ricordare di dimenticare.
Opera scritta il 05/11/2016 - 12:35
Da Valentina X
Letta n.987 volte.
Voto: | su 4 votanti |
Commenti
SEMPLICEMENTE BELLISSIMA con una poetica descrizione di un triste saluto *****
Angela Randisi 06/11/2016 - 11:20
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Molto delicata nella descrizione di un triste momento. .brava
Paolo Mazzon 06/11/2016 - 02:03
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Piaciuta.
Teresa Peluso 05/11/2016 - 21:44
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Le partenze fanno sempre male, ne so qualcosa Valentina quindi credimi ti capisco. Poesia triste e assai vera
Ciao cara
Maria Cimino 05/11/2016 - 20:54
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bellissima Valentina
bellissima
bellissima
laisa azzurra 05/11/2016 - 20:17
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Una triste partenza .... che conosco già! Molto bella.*****
ANNA BAGLIONI 05/11/2016 - 17:18
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