monti Pallidi
in un magico posto del mondo, quello dolomitico, Giorgio sta progettando la sua passeggiata...erano trascorsi i tempi splendidi in cui scalava il Cristallo, piuttosto che il Tribulan...
ora si limitava a splendide passeggiate in sicurezza
sui suoi monti Pallidi
""già....tutto grazie ad un prodigioso incantesimo avvenuto ai tempi dell’antico Regno delle Dolomiti, quando la roccia delle montagne aveva lo stesso colore delle Alpi. Tale regno era ricoperto di prati fioriti, boschi lussureggianti e laghi incantati. Ovunque si poteva respirare aria di felicità e armonia meno che nel castello reale. Bisogna infatti sapere che il figlio del re aveva sposato la principessa della luna, ma un triste destino condannava i due giovani amanti a vivere eternamente separati. L’uno non poteva sopportare l’intensa luce della luna che l’avrebbe reso cieco, l’altra sfuggiva la vista delle cupe montagne e degli ombrosi boschi che le causavano una malinconia talmente profonda da farla ammalare gravemente.
Ma le ombrose selve sono luoghi popolati da curiosi personaggi, ricchi di poteri sorprendenti e capaci di rovesciare inaspettatamente il corso degli eventi. Ed è così che un giorno, il principe si imbattè nel re dei Salvani, un piccolo e simpatico gnomo in cerca di una terra per il suo popolo. Dopo aver ascoltato la triste storia del giovane sposo, il re gli propose, in cambio del permesso di abitare con la propria gente questi boschi, di rendere lucenti le montagne del suo regno. Siglato il patto, gli gnomi tessero per un’intera notte la luce della luna e ne ricoprirono tutte le rocce. La principessa potè così tornare sulla terra per vivere felicemente assieme al suo sposo e le Dolomiti presero il nome di Monti Pallidi. (cit. leggenda).""
...e proprio questi Monti Pallidi, oltre che il suo dolcissimo cigno, sono state le sue ragioni di vita....
Alisia, ormai è lontana...è stata terribilmente dura, ma il suo cuore di uomo di montagna non poteva reggere ai ritmi frenetici ed alla luci della ribalta...
lui viveva di sogni, di roccia, di stelle alpine, di rugiada, di picconi e moschettoni, di aria.....
lei, splendida come il suo sogno, volteggiava sulle punte di un palcoscenico...
un cigno non poteva rinunciare al suo stagno
un daino non poteva dire addio alle sue rocce
il loro era stato un amore immenso
non avevano avuto figli
ma i viaggi continui tra Trento e Milano, Milano e Trento erano stati estenuanti...e la decisione fu dolorosa quanto inevitabile
mai più lui un altro amore, Alisia per sempre...
mai più lei un altro amore
Giorgio è un docente universitario in pensione,
alto, magro ma solido, barba bianca incolta e due splendidi occhi azzurri...
quel volto vissuto di gente di montagna
quella mente lucida di chi ama le sfide
è lì, con la sua tazzina di caffè nero, quando squilla il cellulare...numero a lui sconosciuto
è tentato di non rispondere...guarda il display pensando alla solita scocciatura di natura commerciale....
risponde con impazienza...
-pronto!
-pronto, il sig. Giorgio Wagner?
-si, sono io. Chi è?"
-signor Giorgio, sono Paola, insegnate di ballo ed amica di Alisia...non so come diglierlo...."
-dirmi cosa?
-Alisia....
-cosa? cosa? Alisia cosa?
-Stamattina, alle 06:00...ero sotto casa sua, la stavo aspettando...ho citofonato
l'ho chiamata...nulla
ho telefonato ai vigili del fuoco
tra i singhiozzi......
-l'abbiamo trovata sul letto
il suo abito di scena, quello del cigno
non respirava più....capisce? Alisia è morta.....
Giorgio non parla
si è afflosciato per terra
Giorgio non respira
Giorgio, le sue lacrime di cristallo…..
Giorgio...il suo Amore.....
la voce continua
-desiderava regalare i suoi abiti di scena ad una piccola ballerina
mi aveva confidato che non avendo avuto figli, Francesca (una delle piccole ballerine della scuola), con le sue fragilità, rappresentava il suo seguito nel mondo…..
soffriva di cuore Alisia…lo sapeva?
-No….non sapevo nulla
-Il medico legale sostiene che abbia avuto un malore
e che cosciente di essere alla fine, abbia voluto morire come il suo cigno
Giorgio, mi spiace…..io, davvero….
C’è una lettera qui
C’è il suo nome….sulla busta ho trovato il suo numero di cellulare
Non vorrei andasse perduta…se lo desidera, la prenderei io…quando vorrà e se lo vorrà…saprà dove trovarla
…non sempre la principessa vive serenamente con il proprio sposo, come nelle leggende...
-Ah, un’ultima cosa,
sulla busta c’è scritto
Al mio Grande Amore Siegfried dalla sua Odette
Voto: | su 6 votanti |
Il mio elogio e il mio lieto fine settimana, Laisa.
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Brava non era facile...Ciao un bacio