Ho pianto,
ho pianto tutte le mie lacrime digitali.
Con gli occhi secchi
ho pianto in tutti gli aridi meriggi.
Le notti erano sempre
più quiete. Tacevo.
Ben lungi dai splendenti
e meravigliosi canti notturni. Taccio.
Ho dormito le notti. Ho dormito
all'alba delle mie giornate. Dormo.
Poi una voce, quasi un singulto,
di luce pura uno zampillo...
Ho dormito all'alba delle mie giornate
mentre tu ascoltavi: tendendevi l'orecchio
al suono vuoto e sonnambulo
di questa mia generazione.
ho pianto tutte le mie lacrime digitali.
Con gli occhi secchi
ho pianto in tutti gli aridi meriggi.
Le notti erano sempre
più quiete. Tacevo.
Ben lungi dai splendenti
e meravigliosi canti notturni. Taccio.
Ho dormito le notti. Ho dormito
all'alba delle mie giornate. Dormo.
Poi una voce, quasi un singulto,
di luce pura uno zampillo...
Ho dormito all'alba delle mie giornate
mentre tu ascoltavi: tendendevi l'orecchio
al suono vuoto e sonnambulo
di questa mia generazione.
Opera scritta il 17/12/2016 - 00:20
Letta n.958 volte.
Voto: | su 1 votanti |
Commenti
Un sentito quanto espressivo verseggio in cui è facile ritrovarsi.
Lieto fine settimana, Antonio.
*****
Lieto fine settimana, Antonio.
*****
Rocco Michele LETTINI 17/12/2016 - 11:19
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